C’era una volta il calendario Pirelli: fotografi prestigiosi, tiratura limitata, impossibile da comprare… ma questa è tutta un’altra storia. 12 modelle in tenuta adamitica, vestite solo d’una mascherina tricolore, con tanto di possibilità di votare “la foto preferita”: è l’idea del Codacons per il calendario 2021, che non è però piaciuta al mondo della rete e non solo.
A dare il La Carlo Calenda su Twitter
Il calendario del #Codacons con tanto di votazione delle modelle. L’iniziativa è coerente con i loro obiettivi statutari e l’idea di donna è l’unica che il solitario neurone di Rienzi riesce a concepire. pic.twitter.com/maIPFPyn3x
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 14, 2020
Cui il Codacons risponde:
Le foto sono state realizzate da una donna, Tiziana Luxardo, fotografa di fama internazionale che nei suoi lavori trasforma il corpo femminile in linguaggio, una forma di comunicazione che non ha nulla di volgare, scandaloso. Proprio vero: la malizia è negli occhi di chi guarda!
— Codacons (@Codacons) December 14, 2020
Il twitter influencer Luca Rallo ha tentato ripetutamente di coinvolgere Chiara Ferragni e Fedez (che fra l’altro è stato appena denunciato proprio da Codacons per pubblicità occulta alla Lamborghini), a oggi senza fortuna, sulla scelta di rappresentare a suon di nudi la “resilienza” del nostro paese:
Polemica per il calendario #Codacons 2021 che per trattare il delicato tema della resilienza del nostro Paese, sceglie 12 scatti di donne nude, coperte solo da una mascherina tricolore. Una moda anni '90 che sembrava superata, eppure, c'è chi ritorna al passato… #Italienza pic.twitter.com/q2W2MOYrWk
— Luca Rallo (@lucarallo) December 15, 2020
La serie di scatti, battezzata “Italienza” (crasi fra italianità e resilienza), è stata affidata alla fotografa romana Tiziana Luxardo, figlia d’arte e nota per le sue fotografie in bianco e nero, ed è stata presentata in diretta Facebook sulla pagina di Codacons sabato 12 dicembre, con la partecipazione di Vittorio Sgarbi, della fotografa e delle modelle. Uno degli obiettivi del calendario sarebbe, come riporta il Messaggero, il rilancio del turismo post-Covid a partire dai borghi d’Italia, da cui sono virtualmente spedite le cartoline raffiguranti le modelle nude.
Le polemiche, tuttavia, non sono scattate subito: il 29 novembre scorso, quando il Codacons pubblicò sulla propria pagina Facebook il video del backstage e del making of del calendario, le reazioni furono pressoché nulle. Novecentotre visualizzazioni appena, con i commenti piovuti nelle ultime 24 ore:
Anche gli scatti relativi alla presentazione (non c’è traccia del live sulla pagina) del 12 dicembre scorso hanno raccolto reazioni e commenti solo dopo l’esplosione della polemica social. I commenti si moltiplicano, sia sotto al post originale, sia sotto i contenuti pubblicati nei giorni successivi. Fra le centinaia di utenti che hanno scritto sulla pagina Facebook del Codacons, spicca il commento di una giornalista di Repubblica – Palermo, Filippa Ilardo, con il testo da utilizzare per esprimere le proprie rimostranze verso il calendario 2021.
Al coro delle polemiche si unisce anche la influencer Giulia Innocenzi, con un intransigente “ora aspettiamo le scuse per aver ritratto ancora una volta le donne solo come corpi al servizio di maschi famelici”:
Il caso del calendario del #Codacons è diventato nazionale, la fotografa si è dissociata e ora aspettiamo le scuse per aver ritratto ancora una volta le donne solo come corpi al servizio di maschi famelicihttps://t.co/apZXuA8tWI
— Giulia Innocenzi (@giuliainnocenzi) December 15, 2020
La fotografa stessa prende le distanze, ma solo dal concorso per la più bella, si legge su La Repubblica. E fra i tweet di condanna per il progetto si uniscono decine e decine di associazioni per l’inclusione, l’uguaglianza, la parità di diritti. Citiamo, fra tutti, quello di Beatrice Brignone, segretaria dell’Associazione Possibile
Persino la fotografa autrice degli scatti, Tiziana Luxardo, si è dissociata dal #Codacons, dicendo che "l'idea del concorso la boccio, non ne sapevo nulla e non c'entra niente con il mio lavoro, non mi appartiene."
2/4
— Beatrice Brignone (@beabri) December 15, 2020
Anche perché, come ricorda un altro influencer della rete, il Signor Distruggere, il Codacons aveva presentato un esposto per il gioco da tavolo “Squillo”, ritenuto “sessista e oltremodo offensivo nei confronti delle donne”:
Qualora @Fedez si fosse perso questa perla. pic.twitter.com/oLa5T1POmp
— Signor Distruggere (@SirDistruggere) December 15, 2020
C’è da chiedersi se un calendario analogo ma con nudi maschili avrebbe sortito lo stesso uragano di polemiche, e forse prima o poi arriverà il fotografo deciso a rompere gli schemi e andare oltre gli stereotipi (di genere e non). Chissà. Un paio di riflessioni, però, sono importanti: Facebook avrà anche rivisto le proprie policy sulle immagini di nudo dopo aver rimosso in passato foto scattate a opere di Courbet, Caravaggio, Rubens, persino Picasso, ma non è escluso che una segnalazione in massa da parte degli utenti delle immagini del calendario potrebbe concorrere a farle sparire (almeno) dai social. Purtroppo la risposta degli utenti va verso la propagazione del calendario: i commenti, le interazioni, le condivisioni perpetrate sull’onda dell’emozione e dell’indignazione non fanno altro che confermare agli algoritmi dei social che l’argomento è di interesse per la community. Il che potrebbe portarci ad una grande lezione dei social: se quello che vedi non ti piace, ignora e passa oltre, e quel contenuto cadrà nell’oblio della rete.