Il Garante per la protezione dei dati personali ha annunciato oggi, 22 dicembre, procedimento formale contro TikTok per “scarsa attenzione alla tutela dei minori,” – si legge sul comunicato – “divieto d’iscrizione ai più piccoli facilmente aggirabile, poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti, impostazioni predefinite non rispettose della privacy.”
Procedimento anche condiviso e rilanciato su Twitter dalla ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano
Il Garante per la protezione dei dati ha aperto un procedimento formale sui rischi per la #privacy di #TikTok, il social network utilizzato dai più giovani per creare e condividere video. La tutela dei minori è fondamentale e ciò che è illegale offline deve esserlo anche online
— Paola Pisano (@PaolaPisano_Min) December 22, 2020
TikTok ha più volte attirato l’attenzione sulla moderazione dei contenuti condivisi e su ciò che viene consentito agli utenti più giovani, tanto da essere bannato in alcune regioni per via di clip video ritenute “immorali e indecenti”: soprattutto considerando che almeno un terzo degli utenti ha meno di 14 anni, e che la TikTok star più seguita, Charli d’Amelio, ha appena 16 anni.
E pare quasi che TikTok se lo sentisse. Proprio qualche giorno fa aveva annunciato una serie di modifiche alle proprie community guidelines, in linea con l’aumento degli utenti e della permanenza sulla piattaforma. In particolare, saranno implementate nuove misure in merito a: contenuti autolesionisti e con tendenze suicide, inclusi quelli legati ai comportamenti alimentari; bullismo e molestie, inclusi doxing, cyberbullismo e molestie a sfondo sessuale; sfide o giochi estremi che minacciano la sicurezza personale; persone o organizzazioni pericolose ed estremiste. Le linee guida complete sono disponibili online e vi si fa riferimento anche alla sicurezza dei minori.
In particolare, vi si legge: “Siamo profondamente impegnati ad assicurare la sicurezza dei minori sulla nostra piattaforma. Non tolleriamo attività che perpetrano l’abuso, il ferimento, la messa in pericolo o lo sfruttamento di minori su TikTok. Qualsiasi contenuto, inclusi quelli d’animazione o quelli digitalmente creati o modificati, che raffigurano abuso, sfruttamento o nudità di minori è considerato una violazione sulla nostra piattaforma e sarà rimosso non appena individuato. […] TikTok considera un minore ogni persona con meno di 18 anni”.
L’età minima per iscriversi a TikTok viene indicata in 13 anni, e in ogni caso la piattaforma specifica che per i minori di 16 anni le funzionalità sono limitate: non hanno infatti accesso ai messaggi privati e non possono organizzare una diretta video. Inoltre, i minori di 18 anni non possono ricevere né inviare regali attraverso la funzionalità di “regali virtuali”.
Ma come viene verificata l’età di quanti scaricano l’app e vogliono iscriversi a TikTok? Autodichiarazione: in pratica, il social network (come d’altra parte Facebook, Instagram, Twitter) chiede all’utente di indicare la propria data di nascita all’atto della registrazione: non c’è da stupirsi quindi che sia semplice “mentire” pur di iscriversi, soprattutto per un social che ben presto sfonderà il tetto di un miliardo di utenti al mese e che i più giovani, affetti da bulimia dei contenuti, hanno più volte confermato di adorare.