Altro che Balenciaga, all’aeroporto pacchetti delle patatine da € 200.000 | Una vera follia
Patatine preziose (Canva) Adginforma.it
Non bastava Balenciaga con la sua provocazione trash, ora anche in aeroporto un pacchetto di patatine diventa prezioso.
Pensavi che il portafoglio da 3200 euro di Balenciaga fosse assurdo? Aspetta di leggere cosa è successo all’aeroporto di Fiumicino.
Mentre la moda continua a giocare con l’eccesso, qualcuno ha deciso di fare di più. Non stiamo parlando di design, ma di denaro sonante.
Il risultato? Aeroporto bloccato, passeggero fermato e sequestro record.
Una storia che sembra surreale, ma che svela come le “patatine” stiano diventando una moda costosa.
Balenciaga e il portafoglio a sacchetto… ma c’è chi ha fatto di più
Balenciaga ha fatto discutere con la sua ultima provocazione: un portafoglio da 3200 euro che sembra un sacchetto di patatine stropicciato. È il classico gioco del lusso che si finge povero, del trash elevato ad arte. Eppure, qualcuno ha superato questo concetto, portandolo a un livello quasi criminale.
All’aeroporto di Fiumicino, le forze dell’ordine hanno intercettato un passeggero in partenza per la Cina con qualcosa di molto più prezioso: pacchetti di patatine di grande valore. Nessuna ironia o statement di moda, solo qualcosa di strano che doveva essere chiarito. Il volo è stato bloccato, il passeggero fermato, l’intera area partenze è finita sotto controllo. Il lusso oggi non si nasconde più nel design: si infila dentro uno snack e punta a volare lontano, finché non arriva la Guardia di Finanza.
Un sacchetto di patatine da 200mila: ecco la verità
Il passeggero fermato all’aeroporto di Fiumicino da finanzieri e funzionari delle Dogane. Sembrava una valigia qualsiasi, pronta per decollare verso la Cina. E invece conteneva quasi 200.000 euro in contanti, nascosti con cura in confezioni di patatine. Il sequestro è avvenuto all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, durante controlli mirati da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei finanzieri del Gruppo locale. L’operazione, parte di una strategia contro i traffici illeciti di valuta, ha impedito un tentativo di riciclaggio che si inserisce in un giro ben più ampio: un sistema internazionale che coinvolge false attività commerciali tra Roma e Pechino, con affari legati anche al traffico di droga.
Il passeggero è stato bloccato, il volo fermato, e la valuta è stata interamente sequestrata, superando di gran lunga la soglia legale dei 10.000 euro non dichiarabili. Nei primi quattro mesi del 2025, a Fiumicino sono già state accertate 288 violazioni simili, per un totale di oltre 4 milioni di euro non dichiarati. Questa ennesima scoperta conferma il ruolo fondamentale dei controlli doganali nell’arginare l’evasione e i flussi illeciti di denaro. Altro che moda: qui si gioca con valigie da centinaia di migliaia di euro, nascosti nel fondo di una busta di snack.