In ufficio arriva il CONTA DOCCE | Se non superi il controllo ti licenziano in tronco
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Nuova stretta sui lavoratori: adesso la cura dell’igiene personale diviene un imperativo. Ecco cosa prevede l’incredibile circolare anti-puzza.
L’estate ogni anno porta con sé un piccolo dramma, quello dell’igiene personale e degli inevitabili odori legati alla sudorazione. Quindi, evviva il sole, i tuffi e gli spritz con gli amici all’aperto, ma spesso accedere ai mezzi pubblici e ai luoghi chiusi può diventare un’esperienza al limite dell’umana sopportazione.
Certo, si può – e si dovrebbe – sopperire a questo problema grazie al ricorso frequente a docce, bagni e soste rigeneranti in bagno, ma vi sono anche alcuni individui che sembrano refrattari al contatto con acqua e sapone.
Che fare, dunque? Immaginate di essere seduti alla vostra scrivania, concentrati su un report importante, quando una zaffata pungente vi investe le narici, magari provocandovi persino una lancinante emicrania.
Aprire la finestra è escluso: si offrirebbe infatti un facile accesso non solo all’afa estiva, ma anche agli insetti che proliferano in questa stagione, e addio ai benefici dell’aria condizionata. Fare notare il proprio disagio al collega maleodorante, poi, per molti sarebbe ancora più spiacevole: come se ne esce?
Il dramma dell’igiene personale in estate
Senza dubbio, molti avranno provato a respirare il meno possibile, ad installare profumatori presso la propria postazione, oppure si saranno arresi alla cappa di umidità che filtra dalla finestra aperta.
Per i datori di lavoro, la questione è ancora più spinosa: come affrontare il problema senza offendere i diretti interessati? Un deodorante in omaggio è un’eventualità da valutare, tuttavia si rischia di esacerbare il clima in ufficio, e di scatenare un’ondata di battutine sarcastiche tra gli altri dipendenti: non proprio un modello vincente di team building. Purtroppo, i corsi di igiene personale non sono ancora obbligatori: per quanto essa rappresenti un baluardo della civiltà moderna, non è possibile costringere i “sudatori” seriali a provvidenziali docce e abluzioni rinfrescanti… oppure sì? Una grossa novità in merito arriva da Mestre, dove il direttore generale della Città metropolitana di Venezia ha introdotto una circolare aziendale dal titolo inequivocabile: “Utilizzo degli spogliatoi e tenuta personale”.
La circolare che ha diviso l’Italia
Il suddetto documento invita i dipendenti a mantenere una costante igiene personale sin dall’inizio della giornata lavorativa, in modo da evitare che gli ambienti comuni vengano contaminati da odori sgradevoli. La prassi delle docce, quindi, viene imposta nero su bianco… o quantomeno, suggerisce caldamente l’impiego delle utilissime salviettine umidificate. La circolare ha inoltre promosso il ricorso agli spogliatoi aziendali, recentemente ristrutturati, per permettere ai lavoratori di rinfrescarsi nel corso della giornata.
Ovviamente, il provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti, con chi lo ritiene un necessario richiamo alla civiltà e chi, invece, lo ha bollato come un intervento offensivo e fuori luogo. Tu da che parte stai?