In questo borgo italiano ti accolgono a FICHI in faccia | Nella sua storia il motivo di tutto questo

Il borgo dei fichi in faccia - Adginforma.it

Il borgo dei fichi in faccia - Adginforma.it (Fonte Pixabay/X)

Ti sembrerà incredibile, ma in questo borgo incantevole gli abitanti hanno usi e costumi assai bizzarri: se lo visiti potresti uscirne traumatizzato.

A dispetto delle temperature soffocanti, l’estate è uno dei periodi migliori dell’anno per viaggiare. Basta munirsi di un cappellino, di abiti freschi e leggeri e di scarpe comode, e il gioco è fatto. Senza dimenticare, ovviamente, anche le provvidenziali bottigliette di acqua nello zaino, e una buona scorta di pazienza.

Girare i borghi e le città d’arte, infatti, può esasperare anche gli animi più miti, tra code, spintoni, bimbi urlanti e turisti maleducati. Complice l’afa, inoltre, compiere i movimenti più basilari può implicare sforzi titanici, e la canicola non migliora di certo la situazione. E neppure la predisposizione alla filosofia zen.

Non a caso, quando qualcuno appare esagitato, si usa apostrofarlo con l’espressione: “Il caldo ti ha dato alla testa?“.

Di certo, se visiterai questo particolare borgo in estate, preparati a tutto. Qui, infatti, gli abitanti vantano usi e costumi assai poco ortodossi, delle consuetudini che potrebbero impressionare i visitatori, tra fichi, leggende e un pozzo che produce polenta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Almeno, secondo gli autoctoni…

Alla scoperta del borgo più pazzo del mondo

Oggi ti portiamo in una deliziosa cittadina che si aggrappa con fierezza alle colline marchigiane, uno di quei borghi in cui anche i sassi sembrano narrare storie bizzarre, ma decisamente suggestive.

Cinto da una granitica muraglia rinascimentale che abbraccia quasi tutto il paese, questo borgo è un mix tra una favola medievale e una cartolina dal passato da percorrere un passo alla volta, lungo viuzze in salita che ripagano gli sforzi dei visitatori con scorci mozzafiato, palazzi storici e chiese traboccanti d’arte. Il cuore del borgo è, senza dubbio, il famigerato pozzo della polenta. La leggenda, che si tramanda di generazione in generazione come il più classico dei segreti di Pulcinella, narra che un contadino vi lasciò cadere dentro un sacco di farina di mais, e i suoi compaesani reagirono con un pragmatismo assolutamente invidiabile. Essi versarono infatti nel pozzo alcune secchiate di acqua fumante, et voilà: in un batter d’occhio riuscirono a sfamare l’intero paese. Altro che delivery! Ma c’è anche un’altra leggenda degna di nota, e dal sapore più fruttato

Il pozzo della polenta a Corinaldo - Adginforma.it
Il pozzo della polenta a Corinaldo – Adginforma.it (Fonte X)

Alla scoperta di Corinaldo e del suo cannone di fico

Siamo a Corinado, in provincia di Ancona, borgo che si è guadagnato la nomea di “paese dei matti”. Gli abitanti sfoggiano tale simpatico appellativo come una medaglia, e ne fanno un tratto distintivo che attrae visitatori da tutta Italia e dall’estero.

Oltre alla leggenda del pozzo della polenta, Corinaldo è conosciuto anche per un altro racconto popolare: pare che, durante un assedio, i corinaldesi costruirono un cannone fittizio utilizzando dei tronchi di fico, al fine di spaventare e mettere in fuga i nemici. L’ingegnoso (e pazzesco) bluff funzionò alla perfezione, quasi a ricordare che spesso il genio convive con la pazzia. Perciò, se visiti Corinaldo stai all’occhio: i suoi abitanti sono perfettamente in grado di prenderti a fichi in faccia… e senza sporcarsi le mani!