Italia nella morsa del caldo: tutte le Regioni che vietano il lavoro all’aperto dalle 12.30 alle 16

Temperature elevate (pexels) - adginforma.it
A causa delle temperature esageratamente elevate, in alcune città d’Italia è stato imposto il divieto di lavorare nelle ore più calde.
L’estate è iniziata da circa tre settimane ma in questi ultimi giorni il caldo e l’afa opprimenti hanno messo a dura prova i cittadini (soprattutto i lavoratori).
Ci sono stati episodi in cui uno o più operai si sentissero male a causa delle elevate temperature che dovevano sopportare durante il loro turno di lavoro.
Secondo le previsioni meteo, pare proprio che questo caldo non lascerà la presa sull’Italia molto presto e quindi si è dovuta trovare una soluzione repentina e funzionale.
Secondo quanto riportato dal sito Ansa.it, la Ministro del Lavoro Marina Calderone ha creato una bozza di intesa che prevede la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro in base alle temperature troppo alte.
Il piano anti-afa
La Cassa Integrazione Guadagni (CIG) avrà la possibilità di prevedere le fasce orarie in cui il caldo si fa sentire in modo eccessivo e i datori di lavoro potranno usare le ordinanze pubbliche come strumenti che giustificano il ricorso alle interruzioni. In questo piano anti-afa la prevenzione e l’informazione sono la base per poter ottenere i risultati sperati.
Inoltre, ai datori di lavoro viene chiesto di controllare giornalmente le previsioni meteo riportate dal sito www.salute.gov/caldo per poter verificare che non ci siano fasce orarie con caldo estremo. Queste nuove regole valgono sia per i lavoratori esterni che interni, ma anche per gli studenti tirocinanti e i dipendenti stagionali.
Le Regioni che mettono in pausa nel primo pomeriggio
Dovranno anche essere disposte delle aree ristoro adeguate, avere la possibilità di anticipare o posticipare il proprio orario di lavoro, avere degli ingressi all’ombra e una fornitura di bevande rinfrescanti. Come si legge sul sito Ansa.it, la segretaria confederale della CGIL Francesca Re David ha chiesto: “Per legge un valore soglia che faccia scattare le misure: dall’interruzione di lavoro agli adeguamenti necessari”.
Inoltre, la segretaria confederale dell’Unione Italiana del Lavoro (UIL) Ivana Veronese ha chiesto che l’INAIL registri gli infortuni per il caldo in modo tale da avere più informazioni per la prevenzione. Le Regioni che hanno adottato lo stop al lavoro dalle 12:30 alle 16 sono la Lombardia, l’Abruzzo, l’Emilia-Romagna e la Sardegna. Tutte hanno in comune la fascia oraria ma non la finestra temporale. Infatti la Lombardia e l’Emilia-Romagna dal 2 luglio al 15 settembre, mentre l’Abruzzo e la Sardegna dal 2 luglio fino al 31 agosto.