“A letto senza cena” e il bambino chiama i Carabinieri: mamma severa finisce in carcere | Ormai educhi i tuoi figli con l’avvocato

Capricci - Adginforma.it

Capricci - Adginforma.it (Fonte Pixabay)

Da oggi ti conviene calibrare bene e pensarci mille volte, prima di affibbiare una punizione ai tuoi figli: potresti commettere un reato, e subire pesanti contraccolpi legali.

Sei al supermercato, a fare scorta di vettovaglie, detergenti e beni di prima necessità, magari dopo una stressante giornata di lavoro. Oppure sei sfibrata dopo una lunga notte in bianco, spettinata e al limite della sopportazione… quando dal sedile del carrello si levano urla scimmiesche e incontrollabili.

È tuo figlio, che sta reclamando la tua attenzione nel modo più estremo, peraltro infastidendo anche tutti gli altri avventori.

Oppure, hai appena messo in tavola una prelibata cenetta, dopo aver trascorso le ultime ore a riordinare casa e a rincorrere i pargoli in ogni dove, raccogliendo giocattoli, seminando ammonizioni e cercando di contenere il caos… quando, all’improvviso, la cucina si trasforma in un campo di battaglia.

Spruzzi di cibo, veementi proteste – “Io questo non lo mangio!” – strilli e piagnistei… Dopo aver cercato di mediare, vezzeggiando inutilmente il marmocchio, la tentazione quasi irrefrenabile è quella di spedirlo dritto a letto, magari senza cena, in modo da riguadagnare un minimo di pace interiore e sonora. Ma siamo sicuri che questo atteggiamento sia considerato legale? A quanto pare, no…

Brutte notizie per le mamme (e anche i papà)

Qualsiasi genitore raggiunge, prima o poi, il punto di rottura, soprattutto a fronte di capricci reiterati e alquanto molesti. Attenzione, però: se intendi assegnare punizioni, ti conviene continuare a leggere. Il lecito desiderio di correggere i comportamenti errati dei figli, infatti, può sfociare in veri e propri crimini domestici!

Se, ad esempio, hai utilizzato la classica formula “A letto senza cena!” come arma di dissuasione di massa, potresti essere tacciato di violazione degli obblighi di assistenza familiare… un lieve abuso dell’autorità genitoriale. Lo stesso vale per le irruzioni non autorizzate nella cameretta del figlio, che costituiscono un’invasione nella privacy altrui, anche se si invoca l’interesse superiore del minore (nonché la necessità di raccattare i calzini e i panni sporchi). Baci in pubblico, magari di fronte agli amichetti ridacchianti? Può rientrare in una forma di tortura psicologica leggera… a meno che non avvenga di fronte alla crush estiva del pargolo: in quel caso, si ventila l’ipotesi di alto tradimento! Ma si tratta di reati perseguibili?

Cena in famiglia - Adginforma.it
Cena in famiglia – Adginforma.it (Fonte Pixabay)

Cosa dice la legge

Dal punto di vista giuridico, i comportamenti precedentemente elencati non costituiscono reati perseguibili secondo il diritto italiano… purché restino nell’ambito di azioni genitoriali ordinarie e non ledano gravemente i diritti del minore.

La legge italiana, infatti, riconosce ai genitori un’ampia discrezionalità nella gestione dei figli, a patto che la severità e gli strumenti di controllo non si trasformino in abusi, violenze o trascuratezze sistematiche. Da oggi in poi, quindi, via libera alle punizioni… ma senza esagerare!