Addio alla paura dei PIGNORAMENTI: ora la legge li vieta | Dovranno trovare un altro modo per recuperare i crediti
Uomo felice per divieto di pignoramento (Canva) Adginforma.it
Una nuova legge cambia tutto: alcuni conti correnti non potranno più essere toccati dai creditori. Ecco cosa c’è da sapere.
Ti hanno sempre detto che il conto corrente è a rischio. Che i creditori possono bloccarlo da un giorno all’altro.
Ma qualcosa è cambiato. Qualcosa che potrebbe stravolgere le regole del gioco e lasciare i creditori a bocca asciutta.
Non stiamo parlando di trucchi o stratagemmi, ma di legge. Una legge che sta facendo discutere e che potrebbe mettere al sicuro i tuoi soldi.
Ecco cosa devi sapere prima che sia troppo tardi.
La minaccia è reale: anche chi ha poco rischia tutto
Negli ultimi anni, i pignoramenti dei conti correnti sono diventati un incubo ricorrente per milioni di italiani. Basta un ritardo nel pagamento, una cartella esattoriale dimenticata o una vecchia sentenza per trovarsi con il conto bloccato, magari proprio mentre stavi aspettando lo stipendio o dovevi pagare l’affitto. E non serve essere ricchi per finire nel mirino: spesso sono proprio i piccoli risparmiatori, i pensionati, i lavoratori a tempo determinato a essere colpiti più duramente.
Il sistema funziona con una precisione spietata: grazie all’accesso all’Anagrafe Tributaria, i creditori sanno dove colpire e quando farlo. L’atto arriva alla banca e al debitore, e il conto viene congelato. Anche solo per qualche centinaio di euro. Anche se ci sono soldi destinati a cure, affitto o cibo. Ma qualcosa, oggi, sembra incepparsi. Non ovunque, non sempre, ma in casi ben precisi. Ed è proprio qui che nasce una possibilità concreta per difendersi.
Quando il pignoramento è vietato per legge
Non è vero che tutti i conti correnti possono essere pignorati. Esistono, infatti, precise eccezioni previste dalla legge, che li rendono in tutto o in parte impignorabili. In particolare, non si possono toccare i conti con saldo negativo, cioè “in rosso”, perché il debitore non ha crediti verso la banca, ma solo debiti. E non finisce qui: anche i conti con fido (cioè con apertura di credito) non sono pignorabili, perché le somme prelevabili non appartengono al correntista ma alla banca. Ci sono poi altri casi in cui le somme presenti sul conto sono protette per legge: ad esempio, pensioni di invalidità, assegni di accompagnamento o NASPI.
Lo stipendio e la pensione accreditati sul conto, inoltre, non possono essere toccati integralmente: la legge protegge una soglia minima (il triplo dell’assegno sociale per lo stipendio e il doppio per la pensione) al di sotto della quale non si può scendere. Se hai un conto cointestato, il creditore può agire sull’intera somma, ma l’altro cointestatario può far valere i suoi diritti per liberare la propria parte. E se il creditore sbaglia tempi o procedure, il pignoramento diventa inefficace e la banca deve sbloccare tutto. In breve: la legge non dice “addio ai pignoramenti” in assoluto, ma in molte situazioni li rende di fatto impossibili. E conoscere questi casi può fare la differenza tra essere vittima o protagonista della propria tutela.