ALLARME ROSSO, “demenza senile già a quest’età se mangi carne rossa” : se superi questa soglia sei spacciato

Medico con paziente (Canva) Adginforma.it

Focus sulla carne rossa, si rischia una patologia molto diffusa tra i consumatori di questo alimento. Ecco quali sono le soglie di sicurezza.
Negli ultimi anni, il consumo di carne rossa e, soprattutto, di carne lavorata è stato associato a diversi problemi di salute. La ricerca ha evidenziato un legame con il cancro e le malattie cardiache come tutti sappiamo.
Ora però, sono emerse nuove preoccupazioni legate a problematiche serie. Sebbene la carne sia una fonte importante di proteine e ferro, è fondamentale consumarla con moderazione e consapevolezza. Ecco quali sono i rischi e come prevenire patologie gravi.
Carne rossa e malattie: cosa dice la scienza
La carne rossa comprende manzo, maiale e agnello, mentre la carne lavorata include prodotti trasformati come salumi, salsicce e bacon. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la carne lavorata è classificata come cancerogena per l’uomo, con prove evidenti che il suo consumo aumenta il rischio di tumore al colon. Anche la carne rossa è considerata “probabilmente cancerogena”, il che significa che esiste un’associazione, ma con meno certezze.
Oltre ai rischi oncologici, le carni lavorate contengono nitriti e nitrati, sostanze che, una volta ingerite, possono trasformarsi in composti nocivi per il nostro organismo. Inoltre, un consumo elevato di carne rossa è stato collegato a un aumento del colesterolo e del rischio di malattie cardiovascolari, specialmente se abbinato a una dieta ricca di grassi saturi e povera di fibre.

Declino cognitivo: il possibile ruolo di questi alimenti
Studi recenti suggeriscono che il consumo di carne lavorata potrebbe anche avere effetti negativi sul cervello. Alcune ricerche indicano che chi mangia spesso questi alimenti ha un rischio maggiore di sviluppare demenza e Alzheimer. I motivi non sono ancora del tutto chiari, ma si ipotizza che i composti presenti nella carne lavorata possano contribuire a processi infiammatori e all’accumulo di proteine dannose per le cellule cerebrali.
Di fronte a questi dati, gli esperti consigliano di ridurre il consumo di carne rossa e lavorata, preferendo fonti proteiche più salutari come pesce, legumi e frutta secca. Inoltre, scegliere metodi di cottura più delicati, come la cottura al vapore o in forno, può aiutare a limitare la formazione di sostanze nocive. Adottare una dieta equilibrata e varia, ricca di verdure e cereali integrali, è la chiave per proteggere la nostra salute a lungo termine.