Approvato il Decreto Pubblica Amministrazione: cosa prevede la nuova legge
La Premier Meloni in Senato (instagram senatoitaliano) - adginforma.it
Il Decreto Pubblica Amministrazione è stato approvato dal Senato e adesso è definitivamente una legge. Cosa comporta.
Lo scorso 23 aprile, il Decreto Pubblica Amministrazione era stato approvato dalla Camera e mercoledì 7 maggio anche il Senato ha dato il suo benestare.
Nell’aula del Senato ci sono stati 99 voti favorevoli, 70 contrari e due astensioni. Così, il Decreto Pubblica Amministrazione è diventato legge.
Il provvedimento è stato un’iniziativa della Premier Giorgia Meloni e del Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
Questo Decreto disciplina il reclutamento e la funzionalità delle pubbliche amministrazioni mostrandosi come un provvedimento tecnico, ma non è solo questo.
Decreto Pubblica Amministrazione approvato
Il nuovo Decreto potrebbe apparire come un provvedimento di stampo puramente tecnico, ma riesce anche a modificare la struttura della Pubblica Amministrazione. Come si legge su Ansa, questa legge interviene sul reclutamento delle graduatorie, la mobilità ed è in grado di rafforzare la governace del reclutamento grazie alla Commissione Interministeriale RIPAM (Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni).
Questa Commissione ha il compito di coordinare e svolgere le attività concorsuali. Gli Enti locali hanno avuto un’attenzione in più per superare lo storico divario in busta paga con le amministrazioni centrali. È stato reso possibile grazie al consenso di poter aumentare il salario accessorio.
Uno sguardo al futuro
Un’altra novità riguardante il Decreto Pubblica Amministrazione riguarda le Regioni, le Province, le Città metropolitane e gli Enti locali. Nel dettaglio, come è riportato su Ansa, è stato dato il via libera alle assunzioni a tempo determinato per i diplomati agli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy) in veste di funzionari. L’obiettivo ha uno sguardo al futuro, vale a dire attirare l’attenzione delle nuove generazioni verso il settore pubblico.
Non solo, perché anche le amministrazioni hanno un vantaggio: ottenere competenze tecniche qualificate. L’INPS diventa il collegamento con tutti i concorsi pubblici e le pubbliche amministrazioni devono assorbire almeno il 15% del personale in comando da più di un anno. Dal 31 dicembre prossimo, i contratti non trasformati in assunzione cessano automaticamente e non si potranno più attivare per almeno i successivi 18 mesi. Queste soluzioni dovrebbero contrastare il precariato nella Pubblica Amministrazione (P.A.).