Cadono come birilli i più bravi del tennis. E si rompono anche i giovani

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Da quando è iniziata la stagione sul rosso non c’è pace per i tennisti che capeggiano la classifica del ranking mondiale. Potrebbe trattarsi di una coincidenza ma gli infortuni occorsi a Sinner, Alcaraz e Medvedev in questi giorni fanno avanzare ipotesi più serie che poco o nulla hanno a che fare col caso. Ci auguriamo di sbagliare ma è difficile si possa prescindere dai ritmi forsennati cui si sottopongono più o meno volutamente i campioni della racchetta. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e gli appassionati sono i più delusi.

Accade ad esempio che ai prossimi Internazionali di Roma potrebbe dare forfait una pattuglia piuttosto nutrita di beniamini. Tra questi Nole Djokovic che sembra l’unico a potersi giustificare. Il serbo si “gestisce” da tempo, quasi obbligato dall’età, e mira, senza nascondersi più di tanto, a fare bella figura nel doppio appuntamento parigino, Roland Garros e Olimpiadi, ed anche sull’erba di Wimbledon.

Ma, tolto il n. 1, quelli che seguono in seconda, terza e quarta piazza mondiale, hanno offerto la finale madrilena a due colleghi sui quali era impensabile scommettere. Domani alla Caja Magica di Madrid si sfideranno così il russo Andrei Rublev e il canadese Felix Auger-Aliassime. Quest’ultimo pesca il jolly e si fionda dagli ottavi all’atto conclusivo del “1000” spagnolo. Jannik gli aveva dato il verde ai quarti senza che si toccasse palla.

In semifinale invece ha dovuto alzare bandiera bianca il giovane Jiri Lehecka, cecoslovacco come Tomas Berdych, uno che gli sta insegnando come si fa. E col quale sta volando alla grande. Almeno fino al penultimo capitolo della kermesse iberica, quando il ventiduenne, tradito dalla schiena, si è fermato dopo appena sei games. Piangendo a dirotto. Uno dopo l’altro aveva eliminato Rafa Nadal e Daniil Medvedev proprio in occasione dell’infortunio del moscovita. E la strada sembrava fosse davvero in discesa.

Intanto cresce la delusione al Foro Italico, giorno dopo giorno. È di oggi la notizia del forfait di Sinner. Per il quale c’era più di una speranza di partecipazione. Un colpo durissimo, proprio ora che il primato in classifica sembrava alla portata. Dunque, tutto rinviato sulla terra rossa d’oltralpe. Carlos Alcaraz, la sua assenza, l’aveva annunciata ancor prima e se succedesse lo stesso, come sembra, per Medvedev vuol dire proprio che a Roma, quello di quest’anno, sarà un Torneo completamente anomalo, forse come mai era successo. Malasorte? Fino a un certo punto.

I motivi potrebbero essere altri. A partire da una agenda a dir poco asfissiante. In pratica si gioca tutte le settimane. E se l’Arabia, come sembra, sta bussando sempre più decisamente alle porte dell’ATP per una degna presenza nel circuito, per paradosso non c’è granché da stare allegri. A meno che rinuncino altre sedi, cosa poco probabile. O che i giocatori sappiano essere parsimoniosi nelle partecipazioni. Ma questo, si sa, è pressoché impossibile. Visto che da diversi anni il mondo del tennis è cambiato completamente. Noi ci auguriamo, come tutti gli appassionati, possa prevalere il buonsenso. Virtù, a ben vedere, assai rara.