Cambiano i vertici al gruppo GEDI. Operazione di facciata o Elkann mira ad altro?
Prima le indiscrezioni di Dagospia, poi l’ufficialità dall’editore. John Elkann lascia la presidenza di GEDI e già da lunedì Maurizio Molinari, sfiduciato dal cdr, non sarà più direttore di Repubblica. L’uno-due (clamoroso) mirerebbe a riorganizzare l’assetto del quotidiano romano apparso, negli ultimi tempi, piuttosto traballante. Già nella primavera scorsa il cdr aveva messo all’angolo Molinari. E la sfiducia, stavolta fatale, gli è stata ribadita qualche giorno fa. Il motivo più accreditato, così trapela dalla redazione, sembra sia stata la mancata mediazione con cui il direttore ha in pratica innescato lo sciopero dei suoi nei giorni 25 e 26 settembre scorsi. All’Italian Tech Week di Torino (evento organizzato da Exor di cui fa parte GEDI), secondo i giornalisti, si sarebbero registrate “gravi ingerenze da parte dell’editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati”. Molinari diventa collaboratore ed editorialista.
Scriverà probabilmente dagli Stati Uniti. Da domani il nuovo direttore sarà Mario Orfeo, attualmente al timone del Tg3, non certo nuovo al giornale che fu di Eugenio Scalfari. Napoletano, 58 anni, Orfeo si forma professionalmente proprio a Repubblica di cui diventerà, all’epoca di Ezio Mauro, capo redattore centrale. Successivamente l’editore Caltagirone lo chiama prima a dirigere Il Mattino di Napoli e poi Il Messaggero. Quindi l’epoca RAI. Prima direttore del Tg2, poi del Tg1. Da maggio 2020 può vantarsi di essere stato l’unico giornalista a dirigere tutti e tre i telegiornali del servizio pubblico. E, seppure per un solo anno, a Viale Mazzini, Orfeo è stato anche direttore generale.
Intanto, come si accennava, John Elkann abdica in favore di Maurizio Scanavino, che attualmente in GEDI ricopre la carica di amministratore delegato. Tra i due pare ci sia reciproca stima e amicizia fin dai tempi dell’Università. Gabriele Comuzzi, già vice di Scanavino, sarà il nuovo AD.
Sono in molti a chiedersi quale possa essere il vero progetto del nipote prediletto dell’avvocato Agnelli. Non si esclude la vendita del quotidiano ma, almeno per ora, a parlare sono solo i rumors. Staremo a vedere. Certo l’ipotesi è piuttosto affascinante.
In Rai, viceversa, si è già aperto il toto-direttore. Alla direzione del Tg3 potrebbe approdare Giuseppe Carboni che ha rivestito la stessa carica al Tg1. E che sarebbe espressione del Movimento 5 Stelle. Ma qui, si sa, meglio andarci cauti. È facile sbagliare. Visto che l’incarico, è ancora così purtroppo, è di tipo politico.