Cassa integrazione e Naspi, cattive notizie: confermati gli aumenti delle domande di aprile

INPS (instagram inps_social) - adginforma.it
Aumenta la richiesta per Naspi e Cassa integrazione e i dati dell’INPS dimostrano come la situazione sia critica.
Il primo trimestre del 2025 ha registrato un aumento significativo nella quantità di domande per Cassa integrazione e Naspi.
I dati dell’INPS fanno luce sulla crisi che si sta diffondendo sempre di più nell’ambito del lavoro italiano.
Le difficoltà riscontrate in questi ultimi tre mesi non colpiscono soltanto i dipendenti, ma anche le imprese.
Rispetto allo stesso periodo preso in analisi dall’INPS del 2024, quest’anno le richieste sono aumentate facendo salire il livello di preoccupazione lavorativa.
Naspi e Cassa integrazione, sempre più domande
L’Osservatorio dell’INPS ha registrato tutti i dati riguardanti il numero delle richieste di Naspi e delle domande di Cassa integrazione inviate nel primo trimestre del 2025. Sia i dati Naspi che quelli di Cassa integrazione attirano l’attenzione per il loro aumento, ma è la quantità delle ore di Cassa integrazione ad essere aumentata in modo significativo.
Stando a quanto affermato dall’Osservatorio INPS, i dati di Cassa integrazione dimostrano la riorganizzazione che alcuni settori lavorativi sono costretti a subire in seguito alle grandi difficoltà affrontate nei mesi e anni scorsi. Secondo quanto si legge su QuiFinanza, nei primi tre mesi di quest’anno sono state autorizzate 176,5 milioni di ore registrando un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024 (135,5 milioni di ore).
Settori lavorativi più colpiti
I settori lavorativi che hanno richiesto un numero maggiore di ore di ammortizzatori sociali sono le imprese metalmeccaniche, tessili e dell’abbigliamento. Secondo quanto riportato da QuiFinanza, i settori del Made in Italy sono in forte crisi, in particolar modo quello metalmeccanico. Il rapporto del Centro studi della Fiom Cgil nazionale dimostra come le ore di Cassa integrazione mensili siano aumentate. Nel dettaglio, il 49,2% è degli addetti in Cassa integrazione o in esubero (pari a 19.364 persone).
A questo dato si aggiunge quello dei posti di lavoro persi: 2.127 nel settore automotive, 6.308 nella siderurgia e 1.232 nel settore dell’elettrodomestico. Secondo quanto si legge su QuiFinanza, il segretario generale della Fiom Michele De Palma ha chiesto di intervenire con nuovi strumenti come, ad esempio, risorse per la ricerca e un piano pluriennale per i settori strategici. Per quanto riguarda Naspi, anche le domande per la disoccupazione sono in lieve crescita, con un +2,2% relativo al mese di novembre 2024 (ultimo dato disponibile dall’INPS).