Cinema in lutto: è morto Marescotti, forse il caratterista più bravo

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Si è spento all’età di 77 anni Ivano Marescotti. Una lunga carriera, la sua, che inizia piuttosto tardi, per dieci anni sarà impiegato al Comune di Ravenna. Comincia col teatro, subito alla grande, recitando con Giorgio Albertazzi e Mario Martone. Ancora qualche anno e debutterà nel mondo del cinema. È l’89 quando Giuliana Gamba gli affida una piccola parte ne “La cintura” con protagonista Giuliana Calandra. L’anno successivo segna l’incontro con Silvio Soldini che lo vuole prima ne “L’aria serena dell’ovest” al fianco di Fabrizio Bentivoglio poi ne “Un’anima divisa in due”. Quindi lavora con Roberto Benigni.

Il “Premio Oscar” lo sceglie per due pellicole, Johnny Stecchino (in cui è il dottor Randazzo) e Il mostro (l’assicuratore Pascucci). Con Carlo Mazzacurati forse la fase clou della carriera. Per lo scomparso regista padovano, l’artista recita in tre film: Vesna va veloce, La lingua del Santo (con tra gli altri Antonio Albanese) e La giusta distanza del 2007. Sono tre le esperienze americane. Nel ’99 recita ne Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon e Jude Law con la regia di Anthony Minghella. Con Anthony Hopkins e Giancarlo Giannini nel cast, due anni dopo, del thriller Hannibal.

L’esperienza oltreoceano si concluderà nel 2017 con King Arthur del regista Guy Ritchie. Con Checco Zalone, in Cado dalle nubi, è l’ufficiale dei carabinieri papà di Marika, la fidanzata del protagonista. Tra i lavori televisivi ricordiamo le fiction Che Dio ci aiuti, Don Matteo e La Piovra. Complessivamente (cinema, teatro e televisione) sono 130 le produzioni alle quali l’artista romagnolo ha preso parte. Il teatro gli è stato più congeniale di tutti. Il palcoscenico gli strizza l’occhio prima da attore poi da regista. L’amore per l’arte teatrale lo porterà a fondare nella sua Ravenna il “Teatro Accademia Marescotti”. E per dedicarsi anima e corpo alla “sua scuola”, un anno fa comunica sui social il suo pensionamento.