Codice della Strada, nuova legge contro i RICORSI: da oggi sono vietati | Se ricevi una multa puoi solo pagare

Multa automobilista

Multa automobilista (canva) Adginforma.it

Un acceso confronto sulle regole e sull’uso degli autovelox agita i rapporti tra due poteri dello Stato.

Un confronto istituzionale tiene alta la tensione sulle strade italiane, ma il vero nodo è ancora irrisolto.

Le posizioni sono distanti: da un lato si invoca chiarezza, dall’altro si rivendica affidabilità dei dati forniti.

Il punto centrale non è solo tecnico ma riguarda la sicurezza, la legalità e anche le casse comunali.

Alla base dello scontro, una richiesta ben precisa che ha messo in difficoltà molti enti locali.

Un tema caldo tra sicurezza e gestione

Il dibattito sulla regolamentazione dei controlli stradali non accenna a spegnersi. In ballo c’è la trasparenza sull’impiego degli strumenti di rilevamento della velocità, ma anche la legittimità di sanzioni, ricorsi e proventi. Le istituzioni coinvolte portano avanti obiettivi apparentemente simili: tutela dei cittadini e corretta applicazione delle regole. Tuttavia, le cifre in gioco raccontano un’Italia divisa. La velocità resta tra le principali cause di incidenti mortali, e i dati sugli investimenti dei pedoni parlano chiaro.

Eppure, resta aperto un problema strutturale: molti dispositivi sono datati, e le normative che dovrebbero regolarne l’omologazione non sono ancora operative. Il risultato è una giungla normativa che rischia di invalidare decine di migliaia di multe e alimentare un senso diffuso di confusione e incertezza.

Donna in auto
Donna in auto (Canva) Adginforma.it

Tutto ruota attorno a un dettaglio non trascurabile

Il vero snodo della vicenda è legato a un passaggio tecnico che ha avuto ricadute enormi. Un provvedimento, in realtà già pronto e approvato, è stato fermato all’ultimo momento. L’atto era pensato per regolare in modo definitivo l’utilizzo dei dispositivi di rilevamento installati prima e dopo una certa data. Avrebbe anche posto un freno ai ricorsi che, negli ultimi mesi, hanno minato la validità di molte sanzioni per eccesso di velocità.

Ma lo stop è arrivato improvviso, a causa della mancanza di dati precisi su quanti apparecchi siano attivi, dove siano installati, e con quali caratteristiche tecniche. Da qui, una richiesta formale: non percentuali, ma numeri concreti. Una risposta ritenuta insufficiente ha inasprito il confronto. Così, una sentenza ha reso nulle le multe emesse da apparecchi non omologati, e il caos è diventato totale. La conseguenza è una spaccatura tra chi chiede rigore e chi difende la prassi consolidata degli ultimi anni. Nel mezzo ci sono milioni di automobilisti e centinaia di amministrazioni locali, sospese tra il rischio di perdere introiti importanti e la necessità di rispettare regole non ancora definite.