Cosmetici testati sugli animali: PETA lancia una petizione per mantenere il divieto UE

Cavie da laboratorio

Animali da laboratorio (pexels) - adginforma.it

I Paesi europei tornano ai test dei trucchi sugli animali e PETA chiede di preservare il divieto di farlo.

La cosmesi è un’arte che viene utilizzata da chiunque voglia modificare, coprire o mettere in risalto alcune parti del proprio volto.

Per poterlo fare, sono necessari diversi tipi di trucchi e per essere certi che questi cosmetici non provochino danni alla pelle degli essere umani vengono fatti alcuni test.

Purtroppo, però, c’è il rischio che questi test vengano eseguiti sugli animali da laboratorio ignorando il divieto che PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha ottenuto dopo anni di lotte.

Secondo quanto si legge sul sito greenme.it, a causa di una piccola clausola nella normativa UE molte aziende di cosmetici rischiano di perdere la certificazione cruelty free.

Test imposti

Malgrado ci siano i divieti ufficiali, diverse aziende dei Paesi europei vengono praticamente obbligate a testare sugli animali per poter rispettare i requisiti di sicurezza chimica determinati dalla normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals). PETA ha deciso di denunciare il fatto lanciando un SOS urgente per impedire la crudeltà verso gli animali.

Stando a quanto riportato dal sito greenme.it, il fulcro del problema è che l’Unione Europea continua a chiedere di eseguire sperimentazioni sugli animali di alcune sostanze presenti solo nei trucchi. Tuttavia, tali sostanze si conoscono già bene ed hanno una lunga storia di utilizzo nei cosmetici messi poi in vendita.

Test da laboratorio
Test (pexels) – adginforma.it

Come agire

Il più grande impegno cruelty free al mondo (Beauty Without Bunnies) è presto da PETA USA, che sta rivalutando i propri criteri. Per garantire e proteggere l’integrità del programma, da adesso verranno accettate solo le aziende che vendono negli Stati Uniti d’America, in India, in Germania e in Canada. Le altre aziende attive, comprese quelle dell’Unione Europea, non saranno inserite nel database di PETA USA per il cruelty free fino a quando non si risolverà il problema normativo del REACH.

Julia Baines, responsabile delle politiche scientifiche di PETA, ha affermato: “La Commissione Europea sta ignorando la volontà di oltre 1,2 milioni di cittadini che hanno firmato un’iniziativa per difendere il divieto di test cosmetici sugli animali”. PETA chiede alla Commissione UE di rafforzare i divieti e prega le aziende di opporsi ad ogni obbligo di test sugli animali richiesto. Sul sito greenme.it, inoltre, si può firmare la petizione di PETA per eliminare del tutto i test sugli animali.