Disastro nell’INDUSTRIA AUTO: la colpa sarebbe tutta dalla Fiat Panda | La situazione è preoccupante

Fabbrica auto - fonte_Canva - adginforma.it

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C’è chi parla di crisi, chi di rivoluzione. Ma dietro il crollo dell’auto in Europa, il colpevole potrebbe sorprendervi.

Una macchina spartana, robusta, onesta, che ha accompagnato generazioni senza mai chiedere troppo.

Oggi non c’è più, e nessuno l’ha davvero sostituita. Ma le sue assenze iniziano a farsi rumorose.

Nel frattempo, l’industria automobilistica balla sul filo, tra elettrico imposto e clienti confusi che non sanno cosa comprare.

Il risultato? Un mercato fermo, una montagna di vetture invendute e una domanda che nessuno sembra voler ascoltare.

Una strategia che ha dimenticato il popolo

C’è stato un tempo in cui le città italiane erano popolate da Fiat Panda. Piccole, scattanti, semplici da aggiustare e facili da comprare. Erano ovunque: nei vicoli dei paesi, nei parcheggi dei centri commerciali, sulle strade sterrate di campagna. Non erano glamour, certo, ma funzionavano. E vendevano. Poi, in nome della transizione ecologica e dei margini industriali, le utilitarie economiche sono scomparse. Le case automobilistiche hanno iniziato a puntare su SUV, crossover e modelli elettrici dai costi proibitivi.

Così, nel 2019, c’erano quasi 50 auto sotto i 15.000 euro. Oggi, una sola. E indovinate qual era? Proprio lei, la Panda. Ma ora è in uscita dai listini, lasciando una prateria vuota, pronta per essere occupata da chi sa muoversi meglio. Nel frattempo, i clienti guardano il nuovo, poi tornano sull’usato. Perché nessuno ha più voglia di fare debiti per un’auto che non serve a esibire, ma a vivere il trasporto con comodità e utilità.

Donna in attesa in auto legge le notizie
Donna in attesa in auto legge le notizie (canva) Adignforma.it

Quando la confusione parte dall’alto

Jim Farley, CEO di Ford, è passato in due anni dall’entusiasmo per l’elettrico puro alla frustrazione pubblica per la ricarica. Dopo un viaggio in Cina, ha ammesso che lì “stanno correndo molto più veloci di noi”, non solo sulle batterie, ma su tutto il concetto di automobile moderna. Nel frattempo, anche Audi fa dietrofront: addio al full electric entro il 2033. E in Italia, Imparato di Stellantis lancia l’allarme: “Siamo a pochi mesi da un dramma industriale”.

Le vendite crollano, le multe europee incombono e nei piazzali ci sono oltre 120.000 auto invendute, un quinto delle quali elettriche. E mentre si cerca un colpevole, in molti cominciano a guardare indietro, alla Panda, come a un’occasione sprecata. Forse non era perfetta, ma era reale. E, soprattutto, era desiderata. In un mondo dove si tenta di imporre l’auto del futuro, c’è chi tornerebbe volentieri a guidare quella del passato. Purché sia ancora in vendita in quel momento. Si tratta di un’auto intramontabile e utile per ogni tipo di necessità, ma cosa riserverà il futuro?