Doppio ASSEGNO DI ACCOMPAGNAMENTO grazie a questo codice | La legge che in pochi conoscono
Tutela dei disabili (Canva) Adginforma.it
Esiste un codice poco noto che garantisce un’assegno di accompagnamento doppio a chi ne ha bisogno. Ma pochi sanno come funziona davvero.
C’è chi riceve assistenza quotidiana, ma non sa che potrebbe aver diritto a molto di più.
Alcuni Comuni offrono servizi avanzati, ma solo se si conosce il giusto “codice”.
E no, non si tratta di un codice fiscale o sanitario, ma di una legge passata quasi sotto silenzio.
Una norma che, nel 2025, è tornata al centro del dibattito per un motivo preciso.
Non solo Legge 104: quando la tutela si fa concreta
Nel mondo delle agevolazioni per persone con disabilità, la Legge 104 è una sorta di bandiera: è la prima che viene in mente, quella più citata. Permessi lavorativi, congedi, detrazioni fiscali, priorità in graduatorie e altri strumenti pensati per alleggerire il carico di chi convive con la disabilità o assiste un familiare. Ma cosa succede quando queste misure non bastano più? Quando le esigenze diventano quotidiane, complesse, diverse da caso a caso? In quei momenti entra in gioco una norma spesso dimenticata: la Legge 162 del 1998.
Questa legge non si limita a enunciare diritti, ma prevede un piano di assistenza costruito su misura: servizi domiciliari, supporto educativo, trasporto, attività sociali. Non più solo tutele generiche, ma un intervento cucito addosso al bisogno. E il tutto gestito direttamente dai Comuni, con possibilità di accesso a contributi economici. È qui che si comincia a intravedere il vero senso del “doppio assegno”.
Il “codice”: un secondo assegno che vale doppio per chi ne ha diritto
Quello che molti chiamano “doppio assegno di accompagnamento” non è un aumento economico, ma un’estensione nella finalità. Oltre alla classica indennità concessa a chi ha gravi disabilità, esiste infatti un secondo strumento. Questo consente di attivare un piano personalizzato di assistenza (PPA). Chi ha ottenuto il riconoscimento di disabilità grave (art. 3, comma 3, Legge 104) può fare domanda al proprio Comune, allegando documenti sanitari, ISEE aggiornato e una valutazione sociale. Il piano, se approvato, può prevedere assistenza domiciliare, igiene personale, trasporto, supporto scolastico o attività nei centri diurni. Il tutto gestito in modalità diretta (dal Comune) o indiretta (con contributi alla famiglia).
Nel 2025, poi, sono arrivate nuove misure a rafforzare il quadro: l’Assegno di Inclusione (ADI) per le famiglie con disabili, maggiori detrazioni fiscali, incrementi dell’Assegno Unico Universale, e persino una Prestazione universale per over 80 non autosufficienti, che somma l’assegno ordinario a 850 euro aggiuntivi. In sintesi, il “doppio assegno” esiste: uno è quello economico, ovvero, l’assegno di accompagnamento; l’altro è il supporto concreto, organizzato, quotidiano. E tutto parte da un codice: la Legge 162/1998.