Egonu, le altre e i veleni della pallavolo nostrana

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L’atmosfera che si respira in questi giorni nell’ambiente del volley femminile italiano non è delle migliori. Per usare un eufemismo. A tenere banco è ancora la vicenda che riguarda Paola Egonu, da molti ritenuta unica responsabile della rottura di un giocattolo che sembrava perfetto fino a pochi mesi fa. Agli Europei, archiviati solo da qualche giorno, l’Italia rimedia una pessima figura. Fuori dal podio e in alcune fasi davvero irriconoscibile.

I fatti, a ben vedere, quelli che hanno destabilizzato gli equilibri nella compagine azzurra, non sono certo di oggi. E se i primi screzi tra Paoletta e il coach Mazzanti risalgono allo scorso autunno, oggi tra i due è guerra aperta. Un dissidio che per la verità nessuno ha provato a ricomporre, federazione inclusa. Piuttosto si è stati alla finestra, alla ricerca del capro espiatorio. Calza a pennello, a tal proposito, una indiscrezione piuttosto attendibile. Un’atleta brasiliana che milita nel nostro campionato di pallavolo avrebbe svelato un complotto, un vero e proprio ammutinamento atto a provocare l’esonero del c.t. Davide Mazzanti.

Dunque sarebbe presto spiegata la “vendetta” di quest’ultimo che ha lasciato a casa Cristina Chirichella, Caterina Bosetti e Monica De Gennaro, ree, insieme con la Egonu di cotanto affronto. Messo quindi a soqquadro il mitico sestetto titolare, di sicuro saltati gli automatismi che hanno fatto grandi le atlete azzurre. E medaglia di legno conseguente. Quel che sconcerta è l’atteggiamento della federazione che, senza troppo esitare, ha sposato la tesi punitiva sostenuta dal C.T. preservandone in sostanza la carica. E quando “le quattro” hanno riportato al presidente Manfredi i malumori dello spogliatoio, questi si è preoccupato di estrapolare dal provvedimento la sola Egonu proponendole però un ruolo defilato. Quello di panchinara, per essere espliciti. Peraltro stranamente accettato dall’interessata, forse, a detta dei maligni, per mettere pressione a un ambiente già saturo di tensioni.

Sta di fatto che prima di Italia-Olanda, la finalina continentale, Mazzanti ed Egonu se le contano di santa ragione siglando, con tutta probabilità, la fine di un rapporto mai sembrato idilliaco. Ora però si entra in una fase calda. Quella dedicata al torneo preolimpico di Lodz, in Polonia. Un torneo all’italiana in cui le prime due andranno a Parigi per le Olimpiadi 2024. Per togliere le castagne dal fuoco la FIPAV sembra abbia confezionato un comunicato col quale Paola Egonu, in accordo con gli organi federali, rinuncerebbe al preolimpico per concedersi una pausa di riposo. “Non c’è tempo da perdere, ora pensiamo alla qualificazione. Poi si vedrà”. Così si è espresso Giuseppe Manfredi, presidente della FIPAV, suffragato da Giovanni Malagò, presidente del CONI. Si spera, aggiungiamo, che ancora una volta a pagare non sia lo sport italiano. Sarebbe un vero peccato.