“Gimbo” Tamberi salta sul mondo!!! L’Oro all’aperto torna dopo vent’anni.

Arriva anche l’Oro mondiale. Stavolta quello outdoor. Gianmarco Tamberi salta 2,36 e porta a casa proprio la vittoria che mancava al suo già straordinario palmares. Ora è nella storia dell’atletica leggera italiana. Già, perché con la vittoria di Budapest Gimbo eguaglia il triplete che era riuscito finora solo al mitico Alberto Cova nei “diecimila”. Olimpiade, Europeo e Mondiale.

E pensare che la gara era iniziata con qualche balbettio. Ancor prima della finale, il capitano azzurro aveva rischiato di non qualificarsi, superando solo al terzo tentativo la misura di 2,28 che lo ha poi portato a gareggiare coi migliori. Tra questi il trentaduenne qatariota Mutaz Essa Barshim, finito al terzo posto, col quale l’azzurro aveva condiviso la vittoria ai Giochi Olimpici di Tokio. Secondo lo statunitense JuVaughn Harrison. Tamberi trionfa con 2,36.

Non una misura eccezionale stando a quanto dichiarato dall’atleta marchigiano. “Ero ben consapevole che per vincere ci sarebbe voluto un 2,38 o forse persino un 2,40 visto il calibro dei miei avversari”. Ancora una volta rasato per metà, il ragazzone delle Fiamme Oro, a risultato acquisito, si è lasciato andare ad uno show dei suoi e, aggirando il protocollo, si è tuffato nella riviera dei 3000 siepi. Con delirio assoluto dei tifosi al seguito. Per Gimbo, quello conquistato allo stadio ‘National Athletics Centre’ di Budapest è il primo Oro all’aperto in una competizione iridata.

Peraltro l’ultima volta successe a Giuseppe Gibilisco che esattamente venti anni fa, ai Mondiali di Francia, nel salto con l’asta, con 5,90, si aggiudicò il Podio più alto. Intanto si comincia a guardare ai Giochi parigini dell’estate prossima. Sia per un risultato sportivo (non sarebbe impossibile una replica all’ombra della Tour Eiffel) sia per un riconoscimento personale alla carriera (si rafforza sempre più l’ipotesi che il capitano possa essere il portabandiera della squadra azzurra alla Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi francesi).

Quando gli chiedono del rischio di un possibile appagamento, Half-shave replica convinto: “Nel modo più assoluto, noi atleti siamo sempre alla ricerca del risultato migliore”. Chissà se il Campione di Civitanova non alluda ad un record mondiale. Peraltro alla portata. Ma Gimbo si emoziona, e tanto, quando dedica la vittoria a papà Marco. “Non parlo con mio padre da diverso tempo ma dedico a lui questo momento perché mi ha tracciato la strada per il successo”. Un rapporto sempre difficile il loro. Sin da quando Gianmarco dovette subire la scelta del genitore che in pratica gli impose di abbandonare il basket optando per l’atletica. Fu un trauma per Gimbo che ha sempre sostenuto “era lo sport della mia vita”. Strano.

Pasquale Alfano

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