GRANDI, GROSSI E GIUGGIOLONI, l’Italia ci vuole così: tutti a casa con mamma | Il paese cambia, ma non in meglio
Giovani adulti - Adginforma.it (Fonte Pixabay)
L’Italia sta cambiando volto, ma lo scenario attuale è preoccupante: sempre più giovani ritardano la fase di emancipazione dai propri genitori.
Senza dubbio, i giovani italiani si distinguono rispetto ai coetanei di altre Nazioni per la spiccata propensione ad aderire alle attività familiari, nonché per un rapporto profondo e generalmente viscerale con i propri genitori.
Non a caso, le nuove generazioni sono spesso bollate con l’appellativo di “mammoni”, poiché tendono ad abbandonare solo in età adulta la casa della propria infanzia, e molto più tardi rispetto a quanto accade nel resto d’Europa.
Secondo Eurostat, infatti, l’età media in cui un giovane italiano si trasferisce autonomamente si aggira intorno ai 30 anni, mentre nei Paesi nordici, come Svezia, Scandinavia, Finlandia e Danimarca, l’indipendenza arriva già intorno ai 21 anni.
Questo ritardo, che apparentemente potrebbe essere imputato a una maggiore coesione familiare, ha invece radici profonde e preoccupanti, legate a fattori economici, culturali e sociali che rispecchiano un certo malessere in tutta la penisola.
Giovani, mammoni e sfaccendati: qual è la verità?
Il nucleo familiare risulta il primo fattore determinante nel processo di emancipazione dei giovani adulti: nei Paesi scandinavi e anglosassoni, infatti, i ragazzi vengono incoraggiati fin da piccoli a sviluppare la propria autonomia, mentre in Italia i genitori tendono a deresponsabilizzarli e a proteggerli sino all’età adulta. Non a caso, gli italiani amano il senso di familiarità della casa genitoriale, e amano inoltre delegare a mamma o papà le normali mansioni domestiche e le incombenze quotidiane, come la spesa settimanale e gli oneri burocratici. Anche prenotare una semplice visita dal medico di base, oppure fissare un appuntamento in banca, rappresenta per molti di loro un grattacapo noioso e persino arduo da realizzare.
Inoltre, il mercato immobiliare italiano è decisamente ostico per le nuove generazioni: affitti elevati e mutui insostenibili costituiscono un ulteriore ostacolo, aggravato peraltro dal precariato che da decenni funesta il mondo del lavoro. Una situazione che, come nel caso della Francia e della Germania, potrebbe essere tamponata con apposite politiche di sostegno, come incentivi per l’affitto e agevolazioni fiscali, ma che sinora non sono state prese in considerazione dai recenti Governi.
Anche le relazioni risentono dell’immaturità
La condizione sperimentata – e talvolta assecondata – dai giovani italiani può arrivare a minare persino i rapporti sentimentali. Molti ragazzi, infatti, faticano a costruire una relazione stabile e matura, poiché vivono ancora in famiglia e hanno meno privacy rispetto ai coetanei europei. Il legame con la famiglia d’origine, inoltre, spesso suscita malumori e dissidi nella coppia, specialmente quando ogni decisione viene influenzata dal parere dei genitori, spesso eccessivamente premurosi e pressanti.
Ricordiamo perciò che il cambiamento inizia dai piccoli passi, in questo caso dal retaggio e dall’imprinting familiare: se non volete crescere giovani mammoni, l’unica via è educarli in tempo utile alla responsabilità individuale, alla fiducia in sé stessi e all’entusiasmo della scoperta. Solo così l’emancipazione diventerà una tappa non solo obbligata, ma persino desiderabile.