Il BORGO che verrà schiacciato in una mano | Una vera maledizione si abbatte su questo luogo
Il borgo maledetto - Adginforma.it (Fonte X)
Una terribile profezia pende su questo borgo incantato: prima o poi verrà stritolato da una gigantesca mano, fino a che non rimarranno solo polvere e detriti.
L’Italia non è solo la meta ideale per gli appassionati d’arte e per le fashion victims: oltre ad essere la patria di Dante, Botticelli e Leonardo, il Belpaese è anche uno scrigno di chicche naturalistiche da Nord a Sud.
Basti pensare alla Maremma toscana, o alle meravigliose Tremiti. Oppure ancora, alla magnificenza delle Alpi, severe e silenziose, all’incantevole Lago di Garda e al brullo entroterra siciliano.
Tutto, in Italia – rovine, monumenti, spot naturalistici – attrae l’occhio dei visitatori stranieri, poiché l’intero territorio è un concentrato di bellezza eterogeneo e stupefacente, caratteristiche che i nostri cugini a stelle e strisce ci invidiano assai. A differenza degli statunitensi, infatti, gli italiani non hanno bisogno di macinare chilometri su chilometri, varcando i confini di diversi Stati, per visitare scorci incantevoli o location da copertina: è tutto vicino, a portata di mano.
E ogni territorio, per giunta, ha le sue eccellenze, le sue tradizioni portate avanti con fierezza e, senza dubbio, anche le sue leggende, che regalano fascino e un tocco di magia anche al borgo più sperduto e remoto. Quello in cui vi porteremo oggi è un paesino in provincia di Reggio Calabria che si è guadagnato la nomea di “borgo maledetto“, ma che continua ad ammaliare i visitatori grazie alla sua conformazione unica al mondo. Allacciate le cinture: si parte!
Alla scoperta di Pentedattilo, all’ombra della “Mano del Diavolo”
Nel cuore della Calabria grecanica, sorge un borgo fantasma che reca il nome di Pentedattilo, appellativo che deriva dal greco (penta-dàktylos, ovvero cinque dita) e che fa riferimento alla straordinaria rupe del Monte Calvario, una formazione rocciosa che incombe sul paese e che ricorda la forma di una gigantesca mano aperta.
Situato a pochi chilometri da Melito Porto Salvo, Pentedattilo è un autentico set a cielo aperto che narra di tempi antichi, e si sta attualmente ripopolando: tra le stradine che venano il centro storico le botteghe artigiane vendono ceramiche e prodotti al bergamotto, mentre al Museo delle Tradizioni Popolari è possibile effettuare un vero viaggio a ritroso nel tempo, tra arti e mestieri dimenticati. La Chiesa della Candelora e i ruderi del Castello degli Alberti sono tra le mete più fotografate del borgo, e in estate le piazze si animano di luci e suoni grazie al Paleariza Festival, creando un’atmosfera che mixa le vibrazioni dell’antichità con il richiamo alla vita. Ma Pentedattilo, nonostante le sue attrattive, è stato anche teatro di una sanguinosa strage che ha originato la leggenda della “Mano del Diavolo”, un’oscura maledizione che incombe sulla città da secoli.
La strage degli Alberti
La leggenda narra che nel 1686 il Barone Bernardino Abenavoli, accecato dall’invidia e dalla gelosia, massacrò la famiglia rivale, gli Alberti, le cui tracce sono giunte sino a noi grazie ai ruderi dell’omonimo castello.
Si dice inoltre che l’impronta insanguinata di Lorenzo Alberti tinga ancora la roccia al tramonto, e che un giorno la gigantesca “Mano del Diavolo” si schiuderà, stritolando poi l’intero borgo, e perpetrando così una spietata vendetta sugli antenati di coloro che assistettero al massacro in silenzio. E non è tutto: secondo alcuni, le urla del Marchese Alberti risuonano ancora nelle notti di vento, ammantando di angoscia gli animi dei residenti. Pronti a sfidare la suggestione?