Il brand numero uno tutto italiano sull’orlo della crisi: porte chiuse e dipendenti a casa | Centinaia di migliaia di persone disoccupate

Il brand numero uno tutto italiano sull’orlo della crisi: porte chiuse e dipendenti a casa | Centinaia di migliaia di persone disoccupate

brand italiani vicini al fallimento -fonte-canva-huephotography-adginforma.it

Il made in Italy non ha mai sofferto tanto come in questo particolare periodo storico: chiusi i punti vendita di un brand popolarissimo.

I clienti abituati a spendere presso gli store del marchio sono rimasti senza parole.

Non si può descrivere la sensazione di vuoto e angoscia provata dagli impiegati, dagli habitué e dagli utenti affezionati.

Chi era fidelizzato al noto brand italiano deve già cominciare a cercarne un altro. Non c’è più nulla da fare.

La crisi di queste aziende non fa presagire niente di buono: ecco chi ha chiuso i battenti e chi si prepara a licenziamenti di massa.

Il noto brand italiano in crisi nera

Si sente parlare sempre più spesso di aziende italiani in crisi e di concorrenza sempre più difficile da combattere. La situazione è ormai da tempo inasprita dai colossi asiatici, in particolar modo cinesi, che con la loro manodopera a prezzi bassissimi, riescono a contenere i costi e dunque offrire un prodotto finale economico. Poco importa il retroscena amaro e tutta l’informazione che si fa per alzare il sipario su realtà fatte di sfruttamento, inquinamento ambientale, utilizzo di materiali e sostanze pericolose per la salute umana. Quando gli stipendi non vengono allineati rispetto al caro vita e all’inflazione, tanti sono costretti, o quanto meno invogliati, a privilegiare acquisti di bassa qualità a scapito della sicurezza.

A quanto pare, sono ben 2000 le imprese in grandi difficoltà economiche e finanziarie. Scopriamo quali sono i punti vendita dei brand che hanno già chiuso i battenti e quali si apprestano ad attuare piani di tagli del personale e licenziamenti.

brand italiani in crisi
negozi chiusi-fonte-Canva-Tim-Mossholder-Pexels-adginforma.it

Saracinesche abbassate e tagli al personale

Alcuni dei marchi a cui dovremo dire addio sono addirittura leader nel settore dei casalinghi, altri nel comparto fashion. Siamo abituati a vederli da anni in tutte le principali aree urbane del Bel Paese e nei centri commerciali eppure ormai il loro destino sembra scritto ed è tutt’altro che roseo, specialmente per tutti coloro che negli ultimi hanno lavorato per i brand. Che siano i prezzi competitivi delle aziende estere o meno, la ragione per la quale queste imprese siano in crisi ormai poco conta: sono già pronte a chiudere.

Kasanova, Combipel e perfino Coin attualmente in procedura di composizione negoziata della crisi. Come si legge sul sito web www.money.it, Conbipel ha deciso di abbassare le saracinesche di diversi store e ha strappato via l’impiego a circa 1.000 lavoratori. Kasanova invece ha già chiuso diversi negozi aperti nelle città di Palermo, Lecco, Prato perché al di sotto dei piani previsti performance commerciali dell’azienda.