La nuova medicina, ora ti CURANO con passeggiate e corsi di ballo | L’assurda follia nei centri medici
Coppia che balla - Adginforma.it (Fonte Pixabay)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sdogana una nuova pratica: bando ai farmaci, ora i malanni si curano con passi di danza e tanta allegria.
Senza dubbio, i farmaci rappresentano una delle scoperte più formidabili per l’umanità.
I rimedi farmacologici, in effetti, sono un’autentica manna per i sofferenti, e possono annientare i sintomi di numerose patologie, dalle banali cefalee fino ai dolori osteo-articolari.
La diffusione su larga scala dei medicinali da banco, però, talvolta ne favorisce l’impiego smodato e provoca contraccolpi rilevanti sull’organismo; proprio per questo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente introdotto una nuova linea guida, che incoraggia invece un approccio più olistico al tema del benessere.
In fin dei conti, una bella risata e una buona dose di buonumore possono migliorare anche il proprio stato psicofisico: se non ci credi, preparati a scoprire il mondo del social prescribing: la prospettiva di un corso di danza ti conquisterà seduta stante, e ti terrà alla larga da analgesici e antidolorifici.
Il social prescribing: quando la medicina abbraccia la creatività
Il social prescribing, come preannuncia il nome, è un approccio innovativo alla salute che integra la medicina tradizionale con interventi non prettamente clinici.
I professionisti sanitari che aderiscono al social prescribing, in sostanza, non prescrivono farmaci ai rispettivi pazienti, bensì attività comunitarie – come il giardinaggio, corsi d’arte, di danza, mansioni di volontariato oppure gruppi di esercizio – per affrontare condizioni invalidanti quali isolamento, stress e persino la povertà. Secondo l’OMS, infatti, i fattori sociali, economici e ambientali influiscono attivamente sullo stato di salute dell’essere umano, e i contatti con il prossimo possono rivelarsi assai più benefici di pillole e iniezioni. Un esempio pratico? Anziché prescrivere farmaci per l’ansia o la depressione, un medico che adotta il social prescribing potrebbe indirizzare il paziente verso un gruppo di lettura, o ad un corso di cucina: in tal modo, egli avrebbe la possibilità di affrontare le cause profonde del proprio malessere senza inquinare l’organismo con rimedi farmacologici.
I benefici del social prescribing
Il social prescribing vanta numerosi giovamenti, e non solo per chi vi si sottopone. Esso riduce infatti la pressione sul sistema sanitario, tagliandone i costi, e rafforza inoltre i legami nella comunità.
Per fornire alcuni esempi pratici, nel Regno Unito sono stati istituiti dei gruppi di camminata per gli anziani, mentre in Australia sono nati i primi corsi di arte per la salute mentale. In Cambogia, si sta rapidamente diffondendo il giardinaggio comunitario, mentre nella nostra Italia il volontariato per disoccupati guadagna di giorno in giorno maggiore popolarità.