Nel 2025 torna in auge la corsa all’oro: nel nuovo Klondike mille miliardi di tonnellate di preziosi aspettano di essere estratti

Lingotti d'oro - Adginforma.it

Lingotti d'oro - Adginforma.it (Fonte Pixabay)

Scoperto un luogo sulla terra in cui si concentra il 99,6% dei preziosi mondiali. Non solo oro: in questo spot vi è un tripudio di metalli nobili.

Da sempre il nome Klondike evoca sogni di ricchezza e avventura: nel 1896, la scoperta di giacimenti auriferi lungo l’omonimo fiume, nello Yukon canadese, diede infatti il via a una delle più celebri corse all’oro della storia.

In pochi mesi, oltre 100.000 cercatori si riversarono in quell’angolo remoto del nord America, affrontando condizioni meteorologiche estreme, privazioni e persino valanghe, pur di inseguire il miraggio del metallo prezioso: la sola città di Dawson City, epicentro della corsa, passò in pochi mesi da poche decine di abitanti a circa 30.000.

Naturalmente, anche la letteratura attinse a piene mani da quel fervente periodo storico: basti pensare allo scrittore Jack London, che impresse su carta il clima dell’epoca nel best seller “Il richiamo della foresta”.

A più di un centinaio di anni da quella parentesi caratterizzata da sogni e opportunità, ora l’attenzione del mondo si sta concentrando su un nuovo spot: secondo le prime stime, in questo luogo si concentrerebbe il 99,6% dei preziosi mondiali.

Il tesoro nascosto nel cuore della Terra

Se nel 1896 bastavano una pala e un setaccio per trovare l’ambito metallo aureo, oggi la situazione è completamente diversa. Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista “Nature”, infatti, il 99,6% dell’oro presente sul pianeta si trova nel nucleo terrestre, a circa 2.900 chilometri di profondità.

Secondo gli esperti, si tratta di una quantità gargantuesca: si stima vi siano circa mille miliardi di tonnellate di oro, una mole sufficiente a ricoprire l’intera superficie terrestre con uno strato spesso mezzo metro. E non è tutto: il medesimo luogo accoglierebbe anche altri metalli nobili, come il rutenio e il tungsteno. Tale scoperta rivoluziona la nostra conoscenza della geochimica terrestre: l’oro, elemento siderofilo, si è legato al ferro fuso durante le fasi di formazione del pianeta, migrando gradualmente verso il centro. Oggi, solo lo 0,1% dell’oro è accessibile nella crosta terrestre, eventualità che rende tale metallo ancora più raro e prezioso. A questo punto, però, l’interrogativo sorge spontaneo: è possibile estrarre ricchezza dal nucleo della Terra?

La corsa all'oro - Adginforma.it
La corsa all’oro – Adginforma.it (Fonte X)

Miniera di possibilità o frontiera utopistica?

L’estrazione dell’oro e di altri preziosi dal nucleo della Terra, purtroppo, ad oggi rientra nel campo delle imprese fantascientifiche. La condizioni estreme – ovvero pressioni che superano i 3,5 milioni di atmosfere e le temperature vicine ai 5.000°C – rendono irraggiungibile il tesoro in seno al pianeta. Le attuali tecnologie, infatti, non consentono neppure di penetrare nel mantello, figuriamoci raggiungere il suo cuore metallico.

Ciò nonostante, la geologia moderna non esclude del tutto la possibilità di attingere, in futuro, a risorse profonde. Alcuni processi naturali, come le eruzioni vulcaniche e i movimenti delle placche, potrebbero infatti traghettare almeno una piccola percentuale dei preziosi verso la superficie.