Nuova tassa lampo sugli AFFITTI: devi pagare € 516 entro il mese di luglio | Una brutta sorpresa per gli italiani
Tasse da pagare (Canva) Adginforma.it
C’è una tassa sugli affitti che in molti ignorano e che può costarti cara. Entro luglio, la sorpresa arriva dall’Agenzia delle Entrate.
Non è un errore di calcolo ma qualcosa che molti dimenticano o non conoscono rischiano sanzioni salate.
Una brutta sorpresa che arriva inattesa senza avvertimento, ma può rovinarti le vacanze.
Per alcuni si traduce in un pagamento immediato di oltre 500 euro a cui non si può replicare.
Eppure bastava un solo dettaglio, apparentemente banale, per evitarla del tutto. Ecco di cosa si tratta.
Luglio 2025: un mese cruciale per tasse e Fisco
Luglio è da sempre un mese complicato per chi ha a che fare con le scadenze fiscali. Si concentrano dichiarazioni dei redditi, versamenti Irpef, saldo e acconto delle imposte, rate di definizione agevolata. Un calendario fitto, spesso poco chiaro anche per i contribuenti più attenti. E non mancano le sanzioni, in caso di dimenticanze o errori formali, anche minimi.
Quest’anno, però, l’attenzione si concentra in particolare su chi possiede immobili in affitto. Non parliamo di grandi proprietari o società immobiliari, ma anche di chi ha affittato un piccolo appartamento o una stanza. Il Fisco ha avviato controlli mirati, incrociando dati catastali, bonifici bancari e dichiarazioni dei redditi. E chi non ha dichiarato correttamente i canoni di locazione, rischia di trovarsi una brutta sorpresa entro fine mese.
Se non lo dichiari parte la raffica di sanzioni, minimo 516 euro
Chi ha affittato un immobile a uso abitativo senza indicarlo nella dichiarazione dei redditi – oppure lo ha fatto indicando un importo più basso – rischia una sanzione tra il 200% e il 480% dell’imposta dovuta. Ma anche nei casi più lievi, il minimo è fisso: 516 euro. E il termine è ravvicinato. Entro luglio, molti contribuenti che hanno commesso questa “leggerezza” si troveranno a dover pagare la cifra stabilita, senza possibilità di riduzione. Se poi il contratto d’affitto non è stato registrato, la situazione peggiora. In quel caso, l’Agenzia presume l’esistenza del rapporto di locazione anche per i quattro anni precedenti.
E per calcolare il reddito, si usa il 10% del valore catastale dell’immobile. Nessun margine di trattativa, nessuna riduzione con adesione o acquiescenza: la cifra resta intera. Un promemoria duro ma necessario, soprattutto per chi ha gestito gli affitti “in modo informale”. Questa estate, il vero caldo potrebbe arrivare dalle lettere del Fisco. Nel caos delle scadenze di luglio, la sanzione sugli affitti colpisce chi ha dimenticato di dichiarare correttamente. Nessuno sconto, nessuna scorciatoia: il Fisco stavolta non perdona. Devi conoscere le scadenze e compilare ogni parte in modo corretto o ne pagherai le conseguenze. Affidati a professionisti preparati per non rischiare.