Come da consuetudine, l’ultimo weekend di marzo è quello stabilito per il cambio dall’ora solare all’ora legale. Nella notte tra il 25 e il 26 marzo, dunque, le lancette verranno spostate avanti di un’ora. Più in particolare, questa operazione dovrà essere svolta alle ore 2.00 che quindi in automatico diventeranno le 3.00.
Con l’ora legale avremo quindi un’ora di sonno in meno tra sabato e domenica ma in compenso le giornate si allungheranno di più. In realtà, le ore di luce restano praticamente identiche rispetto al giorno prima (crescono progressivamente fino all’equinozio di giugno) ma col tramonto spostato un’ora avanti la nostra percezione sarà ovviamente di una giornata più lunga.
L’ora legale sarà quella utilizzata dal 26 marzo 2023 al 29 ottobre 2023. In quell’occasione accadrà quindi l’esatto opposto: lancette indietro di un’ora, un’ora di sonno in più ma giornate più corte.
L’ora legale è stata utilizzata per la prima volta durante la seconda guerra mondiale, in Inghilterra: l’obiettivo era limitare il consumo di energia elettrica grazie, appunto, alle giornate più “lunghe”. In Italia, invece, è entrata in vigore dal 1966.
Qualche curiosità sull’ora legale? Beh, in alcuni paesi si chiama semplicemente “orario estivo” oppure “orario di risparmio della luce diurna”. Non solo: vale la pena ricordare che non tutti i paesi del mondo cambiano l’ora due volte l’anno ma mantengono sempre lo stesso orario. Nel 2018 è stato inoltre indetto un referendum per l’abrogazione del cambio di orario, più del 75% dei cittadini europei è favorevole all’eliminazione dell’ora legale. Sono soprattutto i paesi del Sud Europa, Italia e Spagna ad esempio, a trarre più beneficio dell’ora legale così la proposta al momento si è arenata.
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