PENSIONATI invadono gli aeroporti, scoperto il luogo dove si vive meglio anche con l’assegno minimo | Prepara la valigia se hai più di 70 anni
Coppia di pensionati (Canva) Adginforma.it
Molti pensionati italiani stanno cambiando destinazione: ecco la nuova meta che sfida il vecchio paradiso fiscale del Portogallo.
Una voce corre veloce tra i gruppi di pensionati italiani all’estero. Sta per cambiare tutto, conviene ancora espatriare?
Pare che l’Italia abbia stretto nuove regole sui trasferimenti di residenza.
C’è chi parla di controlli più stringenti, chi teme tasse arretrate.
E qualcuno mormora addirittura che andare a vivere fuori dal territorio italiano non convenga più. Ecco cosa sta succedendo davvero.
Cosa sta davvero succedendo: nuove regole o solo nuove mete?
Nelle ultime settimane, forum e chat sono in fermento. Cosa succede? Si dice che l’Italia stia creando difficoltà alle persone in pensione che vogliono trasferirsi oltre confine. Alcuni parlano di un giro di vite da parte dell’Agenzia delle Entrate, altri raccontano di nuove norme che disincentiverebbero la residenza fuori confine. Ma la verità è un’altra, e si nasconde dietro un cambiamento molto più silenzioso: il Portogallo, un tempo paradiso fiscale per chi percepiva la pensione italiana, ha chiuso il suo celebre regime agevolato. Questo ha creato un vuoto, e con lui la necessità di trovare nuove alternative. È qui che entra in scena una nazione finora poco considerata. Una destinazione che sta rapidamente diventando il nuovo punto di riferimento per chi vuole godersi il sole e pagare meno tasse.
Il governo di un Paese estero ha introdotto un’aliquota fissa al 7% su tutti i redditi esteri per chi decide di diventare residente fiscale nel Paese. Non si tratta di una misura temporanea o sperimentale, ma di una strategia strutturata per attrarre pensionati e investimenti. Il beneficio dura quindici anni e, oltre alla pensione, include anche altri redditi esteri come affitti, dividendi e rendite finanziarie. In apparenza, sembrava una stretta italiana. Qual è la realtà dei fatti?
La nuova frontiera della fiscalità: perché la Grecia fa gola
Atene ha studiato a fondo i limiti del modello portoghese e ha deciso di rilanciare con un’offerta difficile da ignorare. Oltre all’aliquota agevolata, il sistema messo in atto dalla Grecia richiede requisiti piuttosto chiari ma accessibili: trasferire la residenza, vivere almeno 183 giorni l’anno nel Paese con cui deve dimostrare legami economici e familiari. Non serve investire cifre esorbitanti né acquistare immobili. È sufficiente iscriversi all’AIRE, rispettare la normativa europea e dimostrare la volontà reale di vivere in Grecia.
La misura però non vale per tutti: i pensionati ex dipendenti pubblici restano tassati in Italia per effetto della convenzione tra i due Paesi. E restano anche i controlli dell’Agenzia delle Entrate, che richiedono coerenza tra dichiarazioni, usi e abitudini. Ma per chi può accedere, la Grecia rappresenta oggi ciò che il Portogallo fu ieri: una combinazione di qualità della vita, clima favorevole e vantaggi fiscali. Non ci sono nuove leggi italiane a bloccare le partenze. C’è solo una nuova destinazione che ha cambiato le regole del gioco.