PENSIONI, altro che aumenti, tagliati € 300 da centinaia di cedolini | I cittadini italiani senza nessuna tutela

Pensionati preoccupati

Pensionati preoccupati (Canva) Adginforma.it

Centinaia di pensionati si ritrovano con tagli improvvisi fino a 300 euro: dietro i cedolini c’è un sistema che lascia soli i più fragili.

Invece degli annunci sugli aumenti, molti pensionati italiani hanno ricevuto l’amara sorpresa: il cedolino mensile più leggero, con tagli fino a 300 euro.

Succede a chi percepisce l’assegno d’invalidità, spesso l’unica entrata per affrontare la vita di tutti i giorni.

Una realtà dura, fatta di lettere poco chiare, revisioni silenziose e requisiti che cambiano all’improvviso.

Il problema non sono solo i soldi, ma il senso di insicurezza che colpisce chi dovrebbe essere più protetto.

Si può davvero restare senza pensione? Purtroppo sì

Non è solo paura: per molti è già realtà. Chi riceve una pensione d’invalidità vive con l’ansia che da un mese all’altro l’assegno possa sparire. Basta una visita non fatta, un modulo non inviato in tempo, un reddito di poco superiore alla soglia. Eppure parliamo di cifre minime, come 286 euro al mese, che per alcune persone rappresentano l’unico sostegno concreto.

Quando arrivano i tagli o, peggio, la revoca non c’è un servizio di supporto che ti accompagni. Devi districarti tra moduli, scadenze, sigle. Tutto mentre magari stai affrontando problemi di salute o difficoltà familiari. Chi avrebbe bisogno di certezze, si ritrova invece con mille dubbi. E ogni mese diventa un’incognita.

Pensionato preoccupato
Pensionato preoccupato (canva) Adginforma.it

Perché l’INPS può toglierti la pensione d’invalidità

L’INPS può revocare le pensioni d’invalidità civile in presenza di determinate condizioni. Si tratta di prestazioni assistenziali riconosciute a chi ha un’invalidità pari o superiore al 74% e rientra in specifici limiti di reddito. L’importo base dell’assegno è di 286,81 euro mensili per tredici mensilità. La revoca può avvenire per due motivi principali: perdita dei requisiti sanitari o economici. Sul piano sanitario, molte invalidità sono soggette a revisione. Se la visita medica evidenzia un miglioramento e la percentuale riconosciuta scende sotto il 74%, la pensione viene revocata. In caso di assenza alla visita, l’INPS sospende la prestazione; se l’assenza si ripete, la revoca è definitiva.

Per quanto riguarda il reddito, il superamento delle soglie previste (4.931,29 euro per invalidi parziali e 16.982,49 euro per invalidi totali) comporta la perdita del diritto alla pensione. I beneficiari devono inoltre inviare ogni anno la dichiarazione reddituale (modello RED). Se non viene presentata, la prestazione viene sospesa per 60 giorni e poi revocata. Con il messaggio n. 1835 del 6 maggio 2021, l’INPS ha introdotto una procedura più veloce per sospendere l’assegno in caso di mancata visita di revisione. in caso di dubbi è consigliabile rivolgersi al Patronato di competenza.