RICATTO SOCIAL: per rendere privati i tuoi dati, devi pagare | O sborsi il denaro o non sei più padrone della tua identità

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È scattato l’allarme privacy: quello in atto è un vero proprio ricatto social. Proteggiti o ti ritroverai con il conto in rosso.

Mantenere le informazioni personali al sicuro comporterà ben presto enormi spese.

Utenti nel panico dopo l’allerta e l’amara scoperta del ricatto social.

Ecco che cosa sta accadendo e come fare a proteggere la propria riservatezza.

Scopri come fare a continuare a tenere privati i tuoi dati senza dover sborsare nemmeno un euro.

Ricatto social, il nuovo pericolo per la sicurezza degli utenti

Oggi tutti usano i canali social, consapevoli ormai di rendere parte delle proprie informazioni personali di dominio di altri. Tanto è vero che si accettando termini e condizioni, spuntando flag su consensi all’uso dei dati personali, ogni qualvolta ci si iscrive a una newsletter, a una nuova piattaforma di contenuti video on demand o a un nuovo network. adesso però la tutela della privacy sta cominciando a rappresentare una priorità a cui tutti sono sempre più interessati. Dietro questo crescente interesse c’è una ragione che accomuna tutti noi.

I dati vengono usati per scopi commerciali e fini pubblicitari e questo non è più un mistero ma vengono anche usati per scopi illeciti da criminali senza scrupoli. Proprio per tale motivo nelle scorse ore è scattata l’allerta sicurezza sul nuovo ricatto social. Scopri di che cosa si tratta per tenere al sicuro te stesso e chi ti sta intorno.

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Come fare a proteggere la propria privacy

Il motivo della crescente preoccupazione verso la protezione dei dati è il numero sempre più grande di truffe e una di queste rischia di compromettere la riservatezza ma anche il portafogli. Come si legge su www.ilgiornale.it, si tratta della cosiddetta truffa dell’account bloccato. La nuova frode ha successo, perché agli utenti viene comunicato che il loro account è stato bloccato e le vittime così vengono invitate a mettere al sicuro il proprio profilo social, cliccando su un collegamento esterno.

A quel punto il link malevolo porta a una pagina che sottrae le informazioni private. Nel sito infatti andranno inseriti i dati e le password di accesso per consentire il fantomatico ripristino dell’account. La verità è che in quel momento i cybercriminali stanno rubando tali informazioni e spesso chiedono soldi agli utenti truffati per permettere loro di rientrare in possesso dei propri account. Per proteggersi dalla truffa, che si sta espandendo a macchia d’olio, bisogna ricordarsi che meta non invia messaggi direct per invitare a ripristinare gli account dei propri iscritti. Dunque occorre mantenere sempre l’alta l’attenzione e diffidare da messaggi sospetti.