Rischio idrogeologico: aumentato il numero di comuni esposti a pericoli come frane e alluvioni
Alluvione (pexels) - adginforma.it
L’Italia è sempre più a rischio frane e alluvioni e sono in milioni ad essere in constante pericolo di questi eventi naturali.
Il nuovo rapporto ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) 2024 sul dissesto idrogeologico ha fornito dati che mettono allarmismo.
Secondo quanto riportato sul sito greenme.it, il rapporto mostra che l’Italia ha un territorio fragile e vulnerabile soprattutto per quanto riguarda frane e alluvioni.
Più del 94% dei comuni italiani sono esposti a rischi ambientali come alluvioni e frane e la gestione del territorio si rivela essere sempre più complicata e al tempo stesso necessaria.
I dati dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI) informano che più di 636.000 frane sono state censite sul territorio italiano.
Rischio elevato di frane e alluvioni
Stando a quanto si legge sul sito greenme.it, la nuova mappa nazionale della pericolosità da frana dimostra che circa il 23% del territorio italiano rientra nella categoria pericolo o attenzione. Il 9,5%, invece, è la percentuale che indica le zone d’Italia classificate come pericolosità elevata o molto elevata.
Il rapporto ISPRA 2024 ha sottolineato come 5,7 milioni di italiani vivono in zone classificate come a rischio frane. Il 2,2%, ovvero 1,28 milioni di cittadini, abitano in aree che rientrano nell’insieme di pericolosità elevata o molto elevata.
I comuni più a rischio
Per poter calcolare quali sono le Regioni e i comuni italiani più colpiti dalle frane e dalle alluvioni si prendono in considerazione due fattori: i numeri assoluti e i dati forniti in proporzione alla popolazione di una Regione. Le tre Regioni più colpite in numeri assoluti sono Campania, Toscana e Liguria; invece quelle più colpite in proporzione agli abitanti sono Valle d’Aosta, Liguria e Basilicata.
I comuni d’Italia più colpiti e più a rischio idrogeologico sono in provincia di Napoli, Salerno e Genova. Tra i comuni capoluoghi più colpiti ci sono Napoli, Genova e Palermo rispettivamente con più di 42.000, circa 30.000 e poco meno di 6.000 abitanti a rischio. Le cause sono sia naturali che artificiali, perché il cambiamento climatico ha contribuito all’aumento di questi fenomeni ma anche l’intervento dell’uomo, a volte troppo eccessivo, ha peggiorato la situazione in materia di stabilità del territorio.