Riuscirà Elly Schlein a cambiare registro nel Partito Democratico?

“Non è questa la direzione giusta da seguire”. Elly Schlein critica aspramente il Decreto lavoro, varato quest’oggi dal Consiglio dei Ministri, definendolo Decreto precarietà in cui latitano, afferma, i termini qualità, dignità, stabilità e buona remunerazione. Per non parlare di sicurezza, in pratica ignorata, che imporrebbe ispezioni più capillari negli ambiti aziendali con un occhio sul lavoro nero. Con altrettanta chiarezza, l’ex vice di Stefano Bonaccini alla Regione Emilia-Romagna si è espressa, qualche giorno fa, in occasione della sua prima conferenza stampa ufficiale al Nazareno. Definendosi non una “nuovista” a tutti i costi, la neo segretaria dem ha lasciato intendere quale possa essere il nuovo corso del PD. A chi le chiedeva, ad esempio, della possibilità di un terzo mandato per i governatori regionali del suo partito la Schlein se ne è detta non disponibile, dichiarandosi contraria ad ogni tipo di condizionamento.

Piuttosto esplicita è parsa pure quando ha parlato di eventuali alleanze. “Se vogliamo combattere la destra che è al governo si rende necessaria un’ampia condivisione sui programmi della sinistra”. Come dire, nessuna preclusione. Forse anche per questo favorisce l’idea che all’elettorato, e non solo, si parli in ogni occasione attraverso valori e termini che siano chiari, leggibili e comprensibili. Nel partito però si manifestano i primi mal di pancia. O anche qualcosa di più. Eh sì, perché negli ultimi giorni si sono registrate diverse uscite dal PD. Come quella di Beppe Fioroni, militante storico, o quella del senatore Enrico Borghi, mentre l’eurodeputata Caterina Chinnici sembra debba approdare in Forza Italia.

La segretaria, almeno per ora, non rilascia alcuna dichiarazione. Si sorprende invece quando viene “attaccata” per l’intervista, la prima peraltro, che rilascia al mensile Vogue. Nella quale dichiara senza alcun problema di avvalersi dei consigli di una armocromista. “Non capisco di vestiti e di trucco, lo ammetto, l’ho fatto per questo motivo. Ma non comprendo perché questa la si commenti come l’unica cosa di cui si parli nell’intervista. Ho risposto su temi che riguardano il lavoro, il precariato, l’Europa e la questione climatica”. Oggi intanto, in occasione della Festa dei lavoratori, la segretaria è intervenuta alla manifestazione del 1° maggio che si è tenuta a Portella della Ginestra dove, esattamente settantasei anni fa, undici persone furono trucidate dalla banda di Salvatore Giuliano. “Continueremo a insistere sul tema del salario minimo” dice la segretaria, che aggiunge: “Troppi i contratti a termine, ci batteremo per ridurli. E per bandire quelli pirata”.

Pasquale Alfano

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