Scandalo scommesse nel calcio: perché i calciatori coinvolti rischiano una squalifica?

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Lo scandalo scommesse nel calcio in Italia imperversa, negli ultimi giorni, a causa di una serie di indagini che sono state condotte a partire dalla decisione della Procura di Torino. Allo stesso tempo, l’aspetto mediatico è oggetto di costante evoluzione con i nomi che sono stati offerti, di volta in volta, dal noto paparazzo Fabrizio Corona. Diverse squadre sono coinvolte, direttamente o indirettamente in virtù di alcuni calciatori, con la prima e squalifica che è scattata per il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli, a seguito del patteggiamento. Ma perché i calciatori coinvolti rischiano una squalifica nell’ambito delle scommesse nel calcio e, soprattutto, perché per la giustizia sportiva non è possibile scommettere?

 

La squalifica a Nicolò Fagioli della Juventus

Il primo, ma si immagina essere non l’ultimo, tra i calciatori che sono stati coinvolti dallo scandalo scommesse in Serie A è Nicolò Fagioli della Juventus, che è anche il primo calciatore ad aver ottenuto una squalifica da parte della Procura Federale. La FIGC ha rilasciato il seguente comunicato a che ufficializza la squalifica di Nicolò Fagioli della Juventus: “La Procura Federale ha raggiunto un accordo (ex art. 126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA”.

 

Fagioli ha potuto godere di una riduzione della squalifica grazie al suo impegno nell’autodenunciarsi e nell’aiutare gli organi Federali, circa il coinvolgimento di altri calciatori nell’ambito dello scandalo delle scommesse che ha riguardato alcuni club e addetti ai lavori. Accanto alla squalifica precedentemente ufficializzata, sono state acquisite anche delle misure per il contrasto alla ludopatia, con il calciatore che dovrà seguire degli incontri che saranno monitorati e vigilati per il recupero dalla condizione patologica. 

Perché non è possibile per i calciatori scommettere in Italia?

Un interrogativo che si è moltiplicato nelle ultime ore e che riguarda i calciatori che rischiano una squalifica dopo Nicolò Fagioli ha a che fare proprio con il rapporto con le scommesse online: i calciatori non possono farlo? Se si tratta di tesserati, no. Secondo una norma del Codice di Giustizia Sportiva, infatti, nessun calciatore può scommettere su eventi che riguardano lo sport praticato: per questo motivo, anche se un calciatore scommette su partite che non riguardano la propria squadra, rischia una squalifica una volta scoperto, essendo quest’ultima parte delle federazioni di FIGC, UEFA o FIFA. C’è da aggiungere anche un altro elemento: per Nicolò Fagioli sono stati identificati movimenti particolarmente importanti di denaro su piattaforme illegali; scommettere su siti illegali, in Italia, comporta una multa pecuniaria verso il giocatore ma, nel caso in cui quest’ultimo sia tesserato, può scattare anche il deferimento che, nella maggior parte dei casi, si traduce in squalifica così come osservato per il centrocampista bianconero. 

Dai divieti che sono previsti dagli Organi Federali sono escluse le piattaforme di casinò e di gioco online che non riguardano direttamente il calcio, a cui si appella la difesa di altri calciatori, come Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Queste ultime, infatti, non sono legate direttamente al mondo dello sport e non possono presentare delle ripercussioni che si osservano direttamente nel campo; tuttavia, è sempre importante monitorare la liceità di queste piattaforme, che devono essere legali per quanto concerne la giustizia italiana.