Telemercato: anche Amadeus rompe con la Rai. E Discovery fa il bis

Ora è ufficiale. Amadeus lascia la Rai. Sui social, un garbato ringraziamento del presentatore all’azienda che lo ha visto tra i protagonisti negli ultimi venticinque anni. Nel comunicato, lanciato poco dopo la stretta di mano col direttore generale Giampaolo Rossi, non c’è alcun riferimento alle polemiche delle scorse settimane. Piuttosto Ama le smentisce nettamente. “Mai fatto richiesta per favorire i miei familiari, mai preteso l’esclusione di qualche mio collaboratore” dice.

Eppure un certo chiacchiericcio era montato, eccome. Secondo Renato Franco, firma del Corriere della Sera, il conduttore avrebbe chiesto all’azienda un programma su misura per la moglie, Giovanna Civitillo. Ed anche rifiutato ogni ulteriore collaborazione da Lucio Presta, il manager col quale per anni aveva condiviso il successo, ma con cui aveva rotto già prima dell’ultimo festival sanremese. Ci sarebbe anche dell’altro. Questa volta a carico della controparte. Per il quotidiano milanese, in occasione dell’ultimo “Sanremo”, sarebbero state diverse le pressioni esercitate sul conduttore da parte di Viale Mazzini.

Tra le condizioni, si voleva, per esempio, che Povia fosse stato uno dei cantanti in gara. O che, tra gli ospiti, potesse esserci Hoara Borselli. E Mogol, sarebbe stato un ottimo co-direttore artistico della kermesse. Persino Pino Insegno si sarebbe potuto scrollare di dosso l’etichetta di raccomandato se solo Amadeus ne avesse condiviso la presenza in un apposito pranzo di cortesia. Chi si fa sentire, e lo fa attraverso l’agenzia AdnKronos, è l’AD Roberto Sergio. “È del tutto inaccettabile che autorevoli organi di stampa possano diffondere notizie completamente false sulle cause che hanno determinato la fine del rapporto tra la Rai e Amadeus”.

Quel che appare certo è che l’emittente pubblica, ancora una volta, si ritrova a raccogliere i cocci di un rapporto chiuso quasi d’improvviso. E per questo ancor più clamoroso. Il contratto scadrà il 31 agosto prossimo e non sarà facile rimpiazzare il presentatore romagnolo. Che non è stato uno qualsiasi. Soprattutto per gli introiti pubblicitari raccolti nel suo pentafestival: in cinque anni la rassegna canora ligure ha fruttato poco meno di 230 milioni di euro incollando sul divano la stessa platea degli anni ’90.

Per non parlare degli ascolti eccezionali registrati nell’access prime time con Affari tuoi e Soliti ignoti. Insomma la televisione pubblica, per usare una metafora calcistica, si priva di un autentico centravanti nel momento di massimo rendimento. L’aggravante sta nel fatto che già l’anno scorso l’ex EIAR aveva venduto un altro attaccante eccellente. Due bomber, Fazio e Amadeus, che vanno a rinforzare la stessa squadra. La statunitense Warner Bros. Discovery, una diretta concorrente per la conquista degli ascolti.

Troppo, per la verità. Al presentatore ravennate andrebbe un cachet di dieci milioni, lo stesso promesso da Rai, per un impegno quadriennale. Oltre a un format musicale con cadenza settimanale, il NOVE potrebbe riproporre Soliti ignoti acquisendone i diritti in scadenza. Si apre intanto il totonomi per la successione. Ancora con metafore calcistiche sulla panchina RAI sembra stiano scaldandosi un veterano e un giovane già collaudato.

Carlo Conti è il più accreditato per il prossimo Sanremo mentre a Stefano De Martino andrebbe la fascia serale. Da registrare, sulla vicenda, anche un comunicato Rai in cui l’emittente pubblica si dice rammaricata per quanto successo e assicura di aver fatto l’impossibile sia sul piano economico che su quello editoriale per poter trattenere colui che definisce un esemplare professionista. Sarà sufficiente per chiedere scusa agli abbonati?

Pasquale Alfano

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