Ultim’ora POSTE ITALIANE: non sarà possibile effettuare nessuna operazione allo sportello | Blocco totale manda nel panico gli italiani
Persone preoccupate delle novità (Canva) Adginforma.it
Tre uffici postali chiuderanno il 18 giugno: ecco cosa cambia alle Poste italiane e perché la protesta dei cittadini è accesa.
Cosa succede quando un servizio essenziale scompare, senza preavviso, proprio nel cuore della città?
Mentre la digitalizzazione avanza a grandi passi, c’è chi resta indietro. E non si tratta solo di tecnologia, ma di vite quotidiane, di percorsi, di abitudini.
Addio agli uffici postali, e non tutti sembrano convinti che sia una buona notizia.
Il cambiamento arriva in silenzio, ma gli effetti promettono di farsi sentire. Cosa sta succedendo.
Meno sportelli, più distanza: il disagio che non si vede
Poste Italiane ha confermato la chiusura di tre uffici postali a partire dal 18 giugno, spiegando che la decisione nasce da una riorganizzazione legata all’uso sempre più frequente dei servizi online. Oltre 20 milioni di interazioni giornaliere tramite app e sito, questo il dato fornito dall’azienda, sembrano giustificare il ridimensionamento fisico.
Eppure, secondo i rappresentanti di quartiere, la situazione è ben diversa: si denuncia un progressivo svuotamento del centro storico di servizi essenziali. I nuovi punti di riferimento indicati da Poste sono spesso a chilometri di distanza o poco accessibili per chi non ha un mezzo privato. Inoltre, la chiusura riguarda proprio quelle sedi dove il personale era conosciuto, disponibile, parte del tessuto sociale. Sì, restano attivi altri sportelli in città, con Postamat h24 e prenotazioni via app. Ma il messaggio per molti è chiaro: meno contatto umano, più ostacoli quotidiani. E una città che si svuota non solo di uffici, ma di relazioni.
La chiusura è ufficiale: ecco dove e quali chiuderanno
Digitalizzare i servizi pubblici è una strategia spesso annunciata con entusiasmo. Tuttavia, quando questo significa ridurre presidi territoriali come gli uffici postali, le conseguenze ricadono sulle spalle di chi vive lontano dal web. In particolare, le fasce più fragili della popolazione, anziani, persone con disabilità, utenti non digitali, si trovano tagliate fuori da un sistema sempre più online.
A Forlì tre sportelli chiuderanno i battenti il 18 giugno: via Volta, porta Schiavonia e porta Ravaldino. Zone strategiche, centrali, frequentate. Le alternative? Secondo Poste Italiane, non mancano: si parla di uffici “a pochi minuti di distanza”. Ma basta controllare una mappa per capire che, a piedi, quei pochi minuti si trasformano in tragitti impegnativi, specie per chi non guida o ha difficoltà motorie. Il disagio è reale, anche se a volte sembra invisibile, il cambiamento radicale sta solo iniziando e porterà disagi a chi era abituato a recarsi personalmente alle Poste. Ma basterà adeguarsi alle innovazioni per effettuare tutte le operazioni in totale serenità.