Monta lo scontento verso Dazn. La piattaforma streaming britannica che trasmette tutta la serie A di calcio (con 7 partite su 10 di ciascuna giornata in esclusiva) deve parare “colpi” che arrivano da tutte le parti. Dopo il pressing delle associazioni di consumatori, quello dell’Agcom, le lamentele degli abbonati e l’intervento del parlamento, l’ultimo affondo è arrivato ieri dalla Lega calcio che, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, avrebbe inviato una lettera da toni molto duri, richiamando Dazn a rispettare i livelli di qualità del servizio previsti dal contratto.
Il problema dei disservizi e dei blocchi durante la trasmissione delle partite ha tenuto banco nel consiglio Lega di ieri pur non essendo ufficialmente all’ordine del giorno. Lo scontento dei club è palese e l’amministratore delegato, Luigi De Siervo, prima della riunione lo ha fatto presente ai vertici della tv in streaming e, in un incontro chiarificatore, ha ribadito la necessità di garantire la qualità del segnale. Entro una decina di giorni il presidente Paolo Dal Pino convocherà un’assemblea in cui probabilmente si incontreranno le parti: un faccia a faccia tra i club da una parte e Dazn dall’altra, per decidere il da farsi. A preoccupare le società c’è anche lo scontento dei vari sponsor che iniziano a storcere il naso di fronte alla visibilità a singhiozzo causata dai disservizi.
Sugli ascolti ecco il vademecum Upa – Altro fronte caldo è quello delle rilevazioni degli ascolti che impensierisce non poco i grandi investitori pubblicitari. Della necessità di arrivare ad una misurazione dell’audience affidabile ed omogenea ha parlato ieri il Consiglio direttivo straordinario di Upa, l’associazione di categoria guidata da Lorenzo Sassoli de Bianchi che riunisce le più importanti imprese inserzioniste. Come anticipato, il Consiglio ha votato il vademecum che ha come scopo quello di indicare le linee guida per una rilevazione chiara e trasparente degli ascolti delle partite. Il documento sarà reso pubblico in una conferenza stampa venerdì prossimo (1 Ottobre). La speranza è che il vademecum possa fare finalmente chiarezza su quanti italiani guardano realmente le partite nel week-end in modo che gli investitori pubblicitari possano fare le loro valutazioni e stabilire budget ed investimenti su dati sicuri e chiari. Finora, infatti, i dati elaborati da Nielsen e diffusi da Dazn sono molto diversi da quelli rilevati da Auditel, che è il soggetto vigilato da Agcom e autorizzato a pubblicarli.