Già alla Camera il decreto che vieta la carne “coltivata”
Era facile prevederlo. La questione della carne sintetica sta guadagnando i primi posti nella classifica degli argomenti che fanno immediata presa sulla popolazione, ancor di più sulla politica, pronta, pure adesso, a tracciare quel solco “profondo” che piace (?) a tutti. Sugli scudi le teorie delle opposte fazioni di destra e di sinistra che, c’è da giurarci, si contenderanno i vari talk televisivi a colpi di sfottò e frasi fatte. In agguato ci sono anche (ma come poteva essere diversamente?) i soliti sospetti che possa trattarsi di complotti nostrani e internazionali in cui pascolano gli interessi di pochi (le multinazionali) contro le paure dei più, destinate, il più delle volte, a soccombere all’ombra di teorie scientifiche che sovente qualche dubbio lo lasciano davvero.
Nel nostro Paese, meglio, nel nostro Parlamento, più o meno sovrano, è partito l’iter per un DDL che proprio non vuole saperne di carne coltivata.
Francesco Lollobrigida, chi se non lui, visto che gli è stata intestata la “sovranità alimentare”, è il firmatario del provvedimento, da subito all’esame dell’Aula a Montecitorio per poi passare ai Senatori a Palazzo Madama. A meno di colpi di scena, il decreto passerà senza alcun intoppo, visto che la maggioranza come si dice in questi casi, sembra faccia quadrato sul veto.
Dal fronte delle opposizioni si registra finora poco attaccamento alla vicenda. Tranne che da +Europa e da Sinistra Italiana. Che, nella persona dell’appassionato Nicola Fratoianni, esprime più di qualche dubbio sul decreto proposto dalla maggioranza. Si tratta, sostiene il segretario, di un decreto anti-scientifico, anti-europeo e anche anti-italiano. Apriti cielo! Immediata risposta da Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FDI. Che, all’unisono coi colleghi Mirco Carloni della Lega e il forzista Raffaele Nevi, sostiene esattamente il contrario. “Ci preoccupiamo della salute degli Italiani e del patrimonio agro-alimentare della Nazione” dicono. E aggiungono “il resto è solo propaganda se si tiene conto che diversi esponenti della comunità scientifica hanno manifestato, sulla sperimentazione, più di un dubbio”.
L’Esecutivo targato Giorgia Meloni, intanto, si augura già che l’Unione Europea segua pedissequamente il diktat italico. Se finisse così sarebbe una affermazione (anche questa?) non da poco per la Triplice di destra-centro.