Quella strana fermata voluta da Lollo in quel di Ciampino

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lollobrigida

Altro che rimborsi o indennità. D’ora in poi dal treno in ritardo è possibile scendere. Non al volo, che sarebbe pericoloso. Ma prenotando una fermata, un po’ come si fa sui bus. Francesco Lollobrigida è stato il primo a usufruire dell’opzione, prevista peraltro dal regolamento per i viaggiatori di Trenitalia, hanno detto. Peccato che quelle norme siano da applicarsi in pochissimi momenti. Eccezionali, così è scritto. Ora, tolti i motivi di ordine pubblico, tolta l’emergenza di soccorso e visto che sul convoglio nessuno si era mostrato particolarmente agitato da compromettere la sicurezza degli altri viaggiatori, quanto accaduto un paio di giorni fa alla stazione ferroviaria di Ciampino trova una giusta causa nell’impegno istituzionale cui era stato chiamato il Ministro per l’Agricoltura.

Lollo era atteso per il taglio del nastro alla inaugurazione del Parco Urbano di Caivano. La cittadina del napoletano balzata, suo malgrado, agli onori della cronaca negli ultimi mesi e sulla quale si sono fiondati a turno un po’ tutti i ministri del governo Meloni. Per essere “vicini alla comunità”, come si dice quando c’è una passerella. Nulla togliendo alla nobile preoccupazione del ministro di mancare l’appuntamento, o giungervi con marcato ritardo, facciamo fatica nel pensare che qualcuno si strappasse i capelli per l’assenza del ministro. Ma tant’è. Lollo ha voluto fortemente esserci violando così l’abc dell’etica. Mettendo in bella mostra una buona dose di indifferenza nei confronti dei restanti viaggiatori che con lui si spostavano e che proprio a tagliare i nastri non andavano. Non un reato, sia chiaro. A ben vedere, un qualcosa che si colloca negli spazi che riguardano il potere e l’ansia per dimostrarlo. Ogni giorno. Costi quel che costi. Al diavolo anche la comunicazione, che, per un politico, non è cosa da poco. Il principio che regna sovrano, specie quando i politici sono novizi di poteri, resta purtroppo sempre lo stesso, e cioè: “Io comando, e lo faccio come voglio”.