Scricchiolano le visioni di Maria a Trevignano

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madonna

Lei è Maria Giuseppa Scarpulla ma tutti la conoscono come Gisella Cardia. È balzata agli onori della cronaca per la controversa vicenda della Madonna di Trevignano Romano. Siciliana di cinquantatré anni, condannata per bancarotta in una recente attività imprenditoriale, la veggente sostiene da anni di essere la beneficiaria di apparizioni mariane e custode di messaggi destinati all’umanità intera. Gli appuntamenti avrebbero una cadenza mensile (il giorno 3) alle ore 15 in punto. La location, davvero unica, è un terreno che gode di una vista panoramica sul lago di Bracciano. Ideale per accogliere le migliaia di fedeli che, più o meno convinti, vi si radunano in preghiera. Il fenomeno si trascina già da un po’ di anni, da quando Gisella e il marito Gianni decidono di lasciare la Sicilia. E da un pellegrinaggio a Medjugorie riportano una statuetta dal cui volto, sostiene l’eletta, sgorgherebbero lacrime di sangue. Cresce intanto a dismisura l’attenzione mediatica. Soprattutto dopo episodi grotteschi che, come spesso succede in questi casi, provocano l’opinione pubblica con reazioni che dividono e fanno rumore.

La PAMI, che è la Pontificia Academia Mariana Internationalis, il 13 aprile scorso ha annunciato l’istituzione di un Osservatorio per le apparizioni e i fenomeni mistici legati alla figura mariana nel mondo. E Stefano Cecchin, che di PAMI è il presidente, due giorni dopo ha indetto una riunione della neonata task force vaticana col fermo intento di far luce immediata sui fatti di Trevignano. “L’idea non è di queste settimane, ma ora vogliamo metterla in atto col proposito davvero inderogabile di chiarire una volta per tutte questa che ormai è divenuta una pericolosa faccenda mediatica”.  Difficile sostenere il contrario. Indaga anche la Diocesi, il vescovo, Mons. Marco Salvi, con una speciale Commissione appositamente istituita, riesce almeno a sospendere la cadenza degli incontri mistici. Don Pietro Rongoni, il parroco del paesino, ha inibito l’uso dei locali parrocchiali a Gisella e a quanti le credono. Il marito ne è rimasto scandalizzato. Si è mosso anche lo Stato italiano.

La Procura di Civitavecchia, che già nel 2020 aveva archiviato l’inchiesta per truffa, riapre le indagini sul caso. Fa altrettanto la Guardia di Finanza di Colleferro sui cui tavoli si moltiplicano le denunce di persone “deluse e ingannate”.  Mai si sono fermate le donazioni e gli oboli indirizzati sul conto corrente di una “regolare” ONLUS. Ora però l’incresciosa storia sembra stia prendendo una strada tutta in salita. Aumentano le tensioni, soprattutto tra la gente del posto. Molti cittadini vogliono bloccare le strade di accesso al fondo. Alcuni sarebbero disposti addirittura a incatenarsi al cancello d’ingresso. Intanto, ai provvedimenti adottati dall’Ente Parco di Bracciano e Martignano si aggiungono da qualche giorno le ordinanze del Comune.

Chiedono entrambi la demolizione, con termine perentorio di 90 giorni, di ogni manufatto presente. Panche di legno, un crocifisso, un gazebo e una teca della Madonna. I legali della coppia hanno annunciato un immediato ricorso al TAR. Gisella, con aria di sfida, sostiene e rassicura che il prossimo 3 maggio ci sarà regolarmente la preghiera “aperta” ai fedeli con annessa apparizione. Ne è certa la signora. Così come lo è stata quando ha proceduto alla singolare moltiplicazione degli gnocchi. Ne aveva solo per sé, sono bastati per sfamare tutti i presenti. In maniera inspiegabile, dirà l’interessata. Già, aggiungiamo, un vero e proprio miracolo.