Per fortuna è solo una condizione psicologica di tipo passeggero, ma la sindrome da rientro è un disagio che, quando finiscono le vacanze, riguarda quasi un italiano su tre. È bene quindi affrontarla al meglio per neutralizzarne gli effetti che a volte possono diventare importanti per la salute psico-fisica di ognuno. È quasi fisiologico che il ritorno al mondo che viviamo nel quotidiano provochi qualche disallineamento psicologico, ma è opportuno che si affronti il gap in maniera serena per non farsi coinvolgere da reazioni che, il più delle volte, possono peggiorare la situazione.
Tanto, si sa che ci aspettano i ritmi di sempre, che rivedremo i colleghi di lavoro, e una schiera di persone più o meno simpatiche. Chi più chi meno, saremo stanchi e stressati, ci arrabbieremo più frequentemente, specie nei primi giorni, e quando riprenderemo a lavorare potremmo essere persino vittime di attacchi d’ansia. Potremmo irritarci o anche cambiare d’umore per un nonnulla. Anche intristirci, perché no. Pensando magari alle passeggiate, alle lunghe serate trascorse con gli amici, al falò sulla spiaggia, alle persone conosciute proprio in vacanza.
Sono diversi gli espedienti che possiamo praticare per rimetterci in carreggiata nel giro di pochi giorni. Il primo ci suggerisce di rientrare dalle vacanze almeno un giorno prima che finiscano le ferie. Potremo fare con più calma, organizzare meglio le prime impellenze. E soprattutto evitare di tuffarci da subito nell’attività lavorativa. Una giornata cuscinetto insomma, con una sbirciata agli impegni in agenda e la sveglia da reimpostare. A proposito di quest’ultima, è bene rientrare nell’alternanza sonno-veglia, quella a cui siamo abituati. Una messa a punto di quello che chiamiamo orologio biologico.
Attenzione alla sedentarietà, una volta che si è ricominciato. Dipende dall’attività che si svolge ma è superfluo ricordare che parte sfavorito chi buona parte della giornata la trascorre in ufficio o comunque tutte le persone che lavorano “da ferme”. Sarebbe dunque buona norma trovare il tempo per l’attività fisica, un ritorno in palestra o una corsa al parco. Un vero toccasana contro lo stress. E, se proprio il boccone non va ancora giù, organizzare, magari già dal prossimo fine settimana, una gita al mare, alla ricerca dell’ultimo bagno della stagione. Se il meteo lo permette, naturalmente.
Un aperitivo in più con gli amici di sempre non guasterebbe, ma pure tenersi in contatto con le persone che ci sono piaciute durante il periodo vacanziero. Insomma, un minimo di impegno verso noi stessi ci regalerebbe smalto e vigore. Avendo cura delle persone anziane e dei bambini. Anche loro vivono il ritorno alla normalità. Spesso a fatica.